Seconda parte.
Se siete capitati su questo articolo per caso sappiate che non potrete comprenderlo appieno senza aver letto quello che lo precede.
E quindi riprendo il mio discorso…
Alla morte nel 2013 del suo fondatore, Vittorio Giovanni Maria Busa (altrimenti detto Viktor Ivan Busà), il Parlamento Mondiale per la Sicurezza e la Pace è parso scomparire: e con esso il suo sito.
In realtà non è esattamente così: ha solo cambiato il nome in World Organisation of States (così come ci conferma anche l’avv. Secchi nel suo CV). E, memore del no ricevuto dall’ONU nel 2011 per mancanza di “integrità”, ha puntato verso la più magnanima Unione Europea.
Risulta infatti che fra il 2014 ed il 2019 la WOS sia stata iscritta al Registro per la trasparenza della Commissione Europea: a seguire uno screen di che cosa sia questo registro.
Organizzazioni che cercano di influenzare il processo legislativo e di attuazione delle politiche delle istituzioni europee. Fra il 2014 ed il 2019, ripeto: infatti cercandola ad oggi non risulta più presente.
A qualcuno, di fronte allo screen tratto da lobbyfacts.eu, potrà essere cascato l’occhio su quel “lobbyists declared 2“: insomma, chi sono questi due???
Mr. Eugenio Lai.
Eugenio Lai è un nome che a me non è nuovo, ma forse a chi mi segue sì: e quindi occorre io spieghi.
Me lo sono ritrovato davanti quando ho scritto il mio articolo su Antarticland, il fantomatico stato non esistente che Max Massimi, insieme all’avv. Antonello Secchi, suggerisce ai suoi follower come nuova Patria: a cui chiedere la cittadinanza per sfuggire alle vessazioni dell’Italia. Uno stato il cui “sovrano” Giovanni Caporaso Gottlieb risulta essere un italiano residente a Panama che si occupa di “transazioni finanziarie e consulenza tributaria“. Stato finito poi coinvolto, seppur marginalmente, in una maxi inchiesta del 2018 per frode al Fisco per un ammontare totale di 1,37 miliardi di euro.
Ebbene, Eugenio Lai lo avevo incrociato in questo articolo di Libero del 2013 (anno della morte di Sua Eminenza Viktor Bosa): rivendicava, addirittura con un esposto alla procura di Cagliari, la reggenza del principato farlocco.
Ed è proprio lui, con assoluta certezza: infatti, quando si va a spulciare il sito della WOS, World Organisation of States, alla sezione “Presidenza”…
E sul sito si trova anche l’icona del padre fondatore, ovviamente: la stessa già vista nel precedente articolo di prologo a questa lunga storia.
Mr. Alfredo Maiolese.
Genovese, convertito all’Islam e Presidente della EML (European Muslin League): con buona pace dell’avversione neanche tanto nascosta che certa destra ostenta nei confronti dei musulmani. Destra che, stranamente, pare identificarsi parecchio anche nel movimento negazionista e no-vax.
Nonchè a capo, nel 2019, di un progetto della Zurich Capital Funds Ltd, una società capitanata da un certo Fahed Al Meraabi: la quale si proponeva, con 20 milioni di euro, per l’acquisto del Palermo calcio.
La Zurich Capital Funds Ltd.
Ed a questo punto mi vengono in aiuto gli amici di mediagol.it, sito direttamente affiliato alla Gazzetta dello Sport del gruppo RCS: insomma, non l’ultima singola blogger fatta in casa come la sottoscritta.
I quali all’epoca produssero un interessante articolo di debunking: nel quale dimostrarono, dati alla mano, che…
Nonchè tutta una serie di altri elementi di dubbio che lascio alla lettura di coloro che apriranno il link dell’articolo di mediagol.it
E, nonostante tutti questi elementi di dubbio, calcalistech,com, sito che si occupa di informatica, start-up nel campo e cyber security, riporta che il 3 dicembre 2020 la Zurich Capital Funds Holding Ltd, forte dei suoi rapporti con 100 diverse banche, ha firmato un accordo per 50 milioni di dollari con due aziende israeliane che si occupano di tecnologie informatiche. Accordo per aiutarle ad introdursi presso aziende degli Emirati Arabi Uniti: Dubai, insomma.
E probabilmente sono stretti, i rapporti con gli Emirati Arabi,ma non solo gli Emirati Arabi, che la World Organisation of States è riuscita ad intessere: grazie all’indefessa opera del suo segretario generale nonchè ambasciatore Alfredo Maiolese e del suo presidente Eugenio Lai.
Galleria fotografica dal sito della WOS (disponibile qui).
Delegazione del Congo.
Ed infine…
Questo è Maiolese, insieme all’avv. Antonello Secchi, Ministro della Giustizia della World Organisation of States, ripreso durante la missione come osservatori delle elezioni in Venezuela nel 2018 (solitamente le fa l’ONU, queste missioni).
Un momento… Chi è il terzo a fianco a loro???
Parrebbe… sì, è il Generale dei Carabinieri Pappalardo. Anzi ex Generale: ora degradato. Fondatore del Movimento dei gilet arancioni, nonchè creatore dell’Operazione Tuono: quella che mirava ad arrestare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi miseramente fallita.
Sembrava essersi trasferito in Tunisia, dopo tale fallimento (ed a questo punto viene da chiedersi cosa ci fosse andato a fare realmente).
Salvo poi ritornare in Italia, e presenziare alla manifestazione No Green Pass del 9 ottobre a Roma: quella che ha visto l’assalto alla sede della CGIL. Qui se volete potete vederlo quello stesso giorno mentre arringa la folla dal piccolo palco di Piazza Bocca della Verità, dove l’avv. Lillo Massimiliano Musso da Ravanusa, Agrigento, presentava il suo “Forza del Popolo“. L’ex generale, dopo due anni di pandemia e migliaia di morti, continuava ad asserire che il Covid è una banale influenza.
E forse si deve all’influenza dell’ex generale Pappalardo se nel Congresso del 2016 della WOS si è esibita nientemeno che la Fanfara dei Carabinieri, eseguendo l’inno d’Italia e quello dei Paesi Arabi. Alla presenza, fra gli altri, del Vice Comandante dei Carabinieri Antonello Ricciardi: qui ritratto insieme a Pappalardo, Lai e Maiolese.
È finita qui? No, non è finita qui.
Il seguito nel terzo articolo.