Nell’articolo precedente, quello che partiva con questo piccolo schema,

ci eravamo fermati ad Elteide, la società di consulenza di Carmine Pappagallo legata ad Insem: Elteide la quale aiuta gli aspiranti imprenditori a reperire fondi per realizzare la propria idea.
Sul sito di Elteide, il cui blog come ho già detto è fermo al 2022 (e non è l’unico problema che ha, fra collegamenti interni sbagliati e piani privacy forse scaduti), sono elencate 6 case history di successo: vale a dire aziende/progetti che hanno usufruito dei suoi servizi riuscendo ad ottenere finanziamenti pubblici e prestiti in crowdfunding.
Di queste 6 aziende/progetti, due non si possono definire in tutta onestà veri e propri clienti, perché sono idee dello stesso Carmine Pappagallo e di Germano Milite: i quali insomma hanno fatto consulenza a se stessi, ottenuto finanziamenti e prestiti, e già che c’erano hanno promosso Elteide mettendosi nel suo portfolio. Elteide la quale è pure lei di Pappagallo: è tutto bellissimo.

E, di questi due progetti di successo, Laila e Blasterzone, una risulta in liquidazione.
Blasterzone.
Blasterzone voleva essere una
“piattaforma automatizzata che favorisca l’incontro tra Editor/Copywiter e Aziende/Brand, con importanti vantaggi per entrambi. I primi possono guadagnare scrivendo e pubblicando contenuti di qualità sui propri blog, portali e/o canali social. I secondi ottengono backlink di valore, indispensabili per ottimizzare il proprio posizionamento SEO sui motori di ricerca”
Detto in parole povere un “algoritmo” avrebbe dovuto individuare gente che scrive (blogger, proprietari di pagine sui social) e proporli alle aziende desiderose di farsi pubblicità. E viceversa.
Tutto qui.
Parere personale: non ci trovo granché di geniale ed innovativo. Come se già non esistessero da una parte la possibilità di guadagnare con Google Ads, ad esempio, e, dall’altra, agenzie di valenti professionisti i quali, anche senza un algoritmo, mettono in comunicazione gli influencer che contano (non i blogger da due lire) con le aziende.
Blasterzone aveva sede laddove ha la sede Insem: Strada Provinciale km 336, Marcianise.

Ed il suo sito, made by Insem, presenta la stessa icona di allarme di Iubenda che ormai è diventata una di famiglia.

Il 6 Dicembre 2018 ha ottenuto un finanziamento pubblico di 341mila euro , di cui il 70% a tasso zero (non “quasi 330mila”, come dice Pappagallo sul sito), versati sul suo conto da Invitalia, l’agenzia statale per lo sviluppo. Successivamente ridotti a poco meno.

E poi… poi, con il suo unico dipendente, è andata in liquidazione.

Idem con patate per…
Nextus.
NEXTUS era un’altra idea di Carmine Pappagallo e Germano Milite.

Tant’è che la sua sede era… lì, dai, sempre lì.

Fondata nel 2019, la sua mission era commercializzare “software di fotoritocco integrati in Photoshop”.
Opinione personale: sarò anche profana e poco coraggiosa, ma neppure questa mi pare sta gran rivoluzione. Io, se volessi aprire un’impresa, o avessi del capitale da investire, non mi sognerei mai di puntare su dei programmi di fotoritocco, integrati o meno che sia in Photoshop. Con tutti quelli gratuiti, semplicissimi ed intuitivi, che ormai ci sono a disposizione dei comuni cittadini, e l’egemonia incontrastata di Photoshop a livello professionale, mi sembra ben più che visionario: a meno che uno non sia così folle ed arrogante da pensare seriamente di potersi mettere a fare concorrenza ad Adobe dal suo ufficietto di Marcianise.
Ottiene anche lei un finanziamento pubblico a fondo perduto attraverso la Camera di Commercio di Milano: per la precisione si tratta del “Bando CONneSSi – CONtributi per lo Sviluppo di Strategie digitali per i mercati globali”.
Determina n.430_2022 e Dati sui pagamenti 1°Trimestre 2022, relativi alla determina 18_22.


Dopodiché ne rastrella altri 80mila su Evenfi, lo stesso sito di crowdfunding a cui si era rivolta Insem per i 500mila euro che deve ancora restituire.

491 cittadini investono una media di 163 euro a testa: anche qui, singolarmente, cifre modestissime.
Soldi che la maggior parte degli investitori non ha più rivisto.
Perché a luglio 2022 Nextus, come Insem, ha iniziato a chiedere tempo: quindi è riuscita a restituire 22.400 euro e dopodiché, a gennaio 2024, è entrata in liquidazione. Come Blasterzone.
EDIT: rettifico, le cifre sono opposte. Ne sono rimasti da restituire 22.400. Dopodiché è entrata in liquidazione.

Non prima però di aver raccolto altri 140.300 euro fra circa 280 investitori su un’altra piattaforma, Crowdfundme.

Ma stavolta non si trattava della richiesta di un prestito ai consumatori, bensì di un progetto “Equity“.
Crowdfundme propone 4 tipi di investimento:
- Equity
- Real Estate
- Minibond
- Lending immobiliare
Lending abbiamo già capito ormai cosa sia, è come quello fatto su Evenfi: il privato cittadino presta dei soldi, quanto gli pare. E poi incrocia le dita, aspettando glieli restituiscano con gli interessi.
Con Equity, invece, deve dare un minimo stabilito per diventare proprietario di una certa percentuale della società, una start-up o Piccola Media Impresa (PMI): a fronte di un rendimento potenzialmente più alto di quello derivante dal semplice prestare due spicci, ma rischio ovviamente più elevato.

Nel caso di Nextus bisognava versare un minimo di 500 euro, per poter dirsi proprietari del 3,8% della società: ecco perché ho parlato di circa 280 investitori.
La quale Nextus però, nonostante tutte le ottime premesse decantate nella sua presentazione su Crowdfundme (“Oltre 1,2 milioni di ricavi nei primi due anni di attività/Oltre 30.000 clienti e 1.200 abbonati già registrati etc etc“), ha fatto la fine che sappiamo.
E siccome non aveva nel frattempo neanche raggiunto il suo obiettivo di 200mila euro, stando a ciò che m’invita a precisare il sig. Milite in un commento qui sotto, li ha dovuti restituire.
Parere personale: certo che da tutta questa storia neanche Evenfi e Crowdfundme ne escono proprio benissimo eh.
L’Omega 3.
No, non è una società.
Mi riferisco a questo commento che Germano Milite ha scritto, sotto il mio secondo articolo relativo a questa lunga vicenda, in risposta ad un utente il quale gli rimproverava che le aziende nate dal genio imprenditoriale suo e di Carmine Pappagallo avevano usufruito, oltre che di crowdfunding, anche di finanziamenti pubblici.

In questo articolo ho dimostrato, documenti alla mano (le PROVE) che i finanziamenti pubblici ci sono stati, sia per Blasterzone che per Nextus. E pure per cifre appunto cospicue, nel caso di Blasterzone.
Considerando che Germano Milite faceva parte integrante di quelle aziende, anzi sotto certi aspetti le potremmo definire proprio sue, mi pare improbabile non ne fosse a conoscenza (e se non lo sapeva che ci stava a fare lì?!): posso pertanto suggerirgli l’assunzione di pastiglie di Omega-3, ottime per rafforzare la memoria, onde evitare la figura poco dignitosa di uno che sbraita di querele come un qualunque fuffaro?
Querele le quali non avrebbero alcuna possibilità di vederlo vincente.
Nella prossima puntata inizieremo ad intravedere, ripartendo da questo commento, asset, publiredazionali e proclami social.
❤️
Contento che finalmente qualcuno si stia occupando di Germano Milite. Quelli che inizialmente potevano sembrare degli abbagli si sono dimostrati veri e propri fatti inconfutabili circa il modus operandi di questo signore e di tutto il gruppo casertano. Ora il discorso è sperare negli approfondimenti della Guardia Di Finanza. A mio avviso un personaggio così deve essere fermato, ed il fatto che abbia questa community chiamata FUFFLIX è un elemento di rischio, in quanto punta molto a cercare di costruire una credibilità che, analizzando tutte queste storie di (IN)SUCCESSI, dovrebbero mettere in guardia nuovi soci e SOPRATTUTTO chi con abbonamenti e probabili nuovi crowdfunding lo potrebbero continuare a finanziare per poi vedere i propri risparmi sparire per sempre. Qualcuno dirà che si chiama RISCHIO D’IMPRESA, io lo chiamo RISCHIO CONNESSO AD UNO SCHEMINO BEN RODATO e che ha portato qualcuno ad intascarsi dei soldi su progetti che tutto erano MENO CHE RIVOLUZIONARI. Leggevo comunque che ha ricevuto visita delle Fiamme Gialle e secondo me non sarà nè la prima nè l’ultima.
La Guardia di Finanza va (o dovrebbe andare) da chiunque apre e chiude aziende in loop, a prescindere. Non significa che vi sia un reato: né che ci vada né che chi apre e chiude aziende lo stia commettendo.
Caro infame anonimo, che trova rifiugio in questo blog a quanto pare ritenuto valido dalla feccia diffamatrice che mi odia perché, letteralmente, le ho tolto l’osso e rovinato i business illegali. Per punti, sperando di non subire le consuete censure dalla scalza, che in tal senso sarebbe COMPLICE della tua grave diffamazione.
1. Gli abbonamenti sono dati per sostenre un progetto editoriale, inetto. Di quali “risparmi parli”? 2. Chi investe i propri risparmi in progetti ed alto rischio, su piattaforme approvate e vigilate CONSOB e con disclaimer da leggere ed accettare dove si dice che NON SI DEVE investire più del 10% del proprio patrimonio netto, è un idiota incosciente. In ogni caso, basta leggere: l’unico progetto di finanziamento da me approvato ha al momento restituito il 76% del dovuto e visto un investimento medio di 163 euro. Nessuno si è rovinato e, ripeto, nessuno ha investito con promesse di lauti e certi guadagni, ma sapendo bene del rischio d’impresa. Esatto.
2. Cosa diavolo c’entra la GDF, cialtrone infame? Così, a caso?
2. “Schemino ben rodato”, che poi neppure ci sai spiegare come funzionerebbe, inetto. Butti accuse diffamatorie, senza neppure saperle circostanziare né tanto meno dimostrare.
Io una denuncia con sito messo giù l’ho già fatto e non mi costa letteralmente nulla una seconda, diretta a questo blog ed alla su autrice, che pubblica questo ciarpame osceno e senza senso. Che schifo
Ma sai qual è la cosa che mi lascia più perplesso? Che questa serie di articoli non mi paiono evidenziare nessun tipo di scandalo o illecito ma semmai una radiografia sulle tue capacità imprenditoriali di cui, con tutto il rispetto, non credo siano poi così interessanti se non dalla nicchia del settore.
Boh.
Oh, grazie per aver notato che non muovo alcuna accusa di ipotesi di reato.
Detto ciò, però, non è che le mirabolanti imprese di Milite interessino solo gli addetti del settore: perché se uno sta alla TERZA (terza) azienda che prende fondi pubblici (soldi tuoi e miei), e pure prestiti dai cittadini (pochi spicci a testa, dice pure questo eh, “solo 163 euro a persona”, ma che c’entra? Che modi sono?! Sempre di decine di migliaia di euro in totale si parla) e poi fa un buco nell’acqua, andando in liquidazione (non crea posti di lavoro, indotto, nulla)… il problema riguarda tutti, non solo “gli addetti del settore”. Si chiama civiltà eh.
Milite, me, per i miei articoli, non mi può proprio denunciare: non la accuso di reati, tutto ciò che racconto lo dimostro, ed uso un linguaggio mai offensivo.
Insomma le tre regole base, che lei da giornalista dovrebbe conoscere: continenza, pertinenza e verità.
Esercito un pacatissimo diritto di critica e parola sancito dalla Costituzione.
Al di là del disclaimer presente sul mio sito in merito ai commenti, ed al mio essermi più volte dissociata da talune affermazioni (e non averne approvati parecchi), ci tengo a dirle che, se proprio vuole denunciarmi per quelli, dovrebbe farlo cominciando a denunciare se stesso per quelli che lei stesso ha scritto.
Dall’ “infame” di questo all’incipit di uno degli ultimi “Devi studiare, ignorante. A parte che devi usare il passato, perché parliamo del 2022, ma poi appunto, caproide”, nel quale apostrofava con questi termini un utente il quale non l’aveva affatto insultata e, le assicuro, ha un nome e cognome. Motivo per cui, sempre sotto quel commento di due giorni fa, l’ho invitata (inutilmente) a moderare i suoi toni, altrimenti mi vedevo costretta a non approvare per la pubblicazione nemmeno i suoi.
Ho pubblicato solo quello di ieri sera perché, nonostante la solita caterva di insulti pure a me, chiedeva una rettifica: cosa che ho prontamente fatto.
Detto ciò la risaluto.
Eviterei di parlare di gruppo casertano, schema ben rodato etc etc. Sono, di nuovo, conclusioni azzardate che vanno ben al di là del sanissimo diritto di critica.
Fufflix non ne esce bene (ed è un peccato) semplicemente perché chi dimostra così poca etica professionale (e che ve ne sia poca mi pare evidente) fa perdere credibilità al tutto, facendo sorgere il dubbio che non vi sia un’attenta ed attendibile valutazione per distinguere fra fuffari e non, ma si spari solo nel mucchio per creare consenso.
Guardi, ha acquistato tutta la mia stima soprattutto leggendo i modi e le parole che ha avuto con Lei quel ‘Limite’.
Una persona che fa qualsiasi cosa con soldi pubblici e poi liquida o mette in fallimento non deve nemmeno permettersi di alzare mezzo tono e rispondere nel merito. Non con altre domande. Almeno le persone serie e mature fanno così.
Perché noi, da cittadini, siamo ben lieti di leggere analisi di questo genere. Così anche delle repliche. Ma in questo caso ,unito a tanti altri, qualificano il personaggio per quello che è.
Poi si trasforma e parla da avvocato….usando tecnicismi e giri di parole per non dire la verità.
Uno che in questi contesti parla con questo livore, sapendo di stare nel giusto…beh non l’ho mai visto. Saluti e buon lavoro
Ma sai che per il mio personalissimo gusto la questione si stà facendo assai interessante?
Immaginavo 🙂
Gentile signora, la invito a pubblicare questa mia replica, che corregge numerosi strafalcioni e (al solito) informazioni tendenziose quando non del tutto false e fuorvianti. Per punti
1. Può fornirci titoli e competenze/esperienze nei settori specifici nei quali ha operato Blasterzone, in modo da avvalorare il suo parere sulla validità dell’idea, ritenuta in realtà interessante da Invitalia? Che, precisiamo, ha svolto diversi controlli ispettivi anche tecnici, per valutare bontà ed effettiva realizzazione del progetto? Le faccio questa richiesta perché vedo che confonde in maniera grossolana strategie paid come Google Ads con quelle connesse alla link building.
2. Non compredo cosa la scandalizza o stranisce del fatto che le società avessero la sede legale presso l’incubatore Elteide spa. Forse non sa neppure cosa siano gli incubatori e come agiscano? Erogando servizi per le startup, tra cui ad esempio quello di uffici di coworking (per altro Elteide ha spesso erogato servizi GRATUITAMENTE per le startup, per lunghi periodi), ovviamente tutti localizzati nella stessa posizione? Ancora: scopre elementi PUBBLICI, esposti in massima trasparenza. Questo non è giornalismo, le assicuro. Neppure lontanamente.
3. Per quale motivo rampogna crowdfundme (che non ha raccolto un euro con noi, come spiegherò dopo) ed Evenfi? Solo perché i piani di investimento di Nextus non sono andati come previsto? Li accusa quindi di non avere noti di preveggenza? E si scandalizza perché, in un biennio dove solo negli USA hanno chiuso 3200 startup (strafinanziate) ed in Italia c’è stato il dimezzamento delle nuove attività innovative aperte, un paio di realtà non sono riuscite a stare sul mercato? Si vede che fa l’impiegata ed ha una scarsa attitudine a studiare ed apprendere temi che sono lontani dalla sua formazione, non padroneggiando affatto i concetti connessi ad investimenti ad alto rendimento/rischio e, in generale, alle attività d’impresa.
4. Il mio commento, se per una volta si sforza di leggere con la dovuta attenzione le mie parole, riguarda i presunti finanziamenti pubblici “COSPICUI” che avrei ricevuto a pioggia. Per la definizione di “cospicui”, potrebbe esserle utile la consultazione di Google. Scoprirebbe infatti che, 10.000 euro che sono per altro in totale trasparenza reperibili pubblicamente, sono tutt’altro che cospicui. Sostenere il contrario è sinonimo di malafede e appunto misconoscenza della nostra lingua madre. Su Blasterzone, parliamo sempre di micro-importi, considerando i milioni che hanno erogato enti come CDP, su progetti singoli. Per altro ricevuti a CONSUNTIVO (studi anche questo) ed in oltre 3 anni.
5. Definisce tali aziende “mie”, dimostrando di non aver neppure fatto lo sforzo di leggere una visura. In Blasterzone avevo il 10%, in Nextus sono arrivato al massimo al 30%. Quindi, no: di fatto non avevo la proprietà. Ero socio (INVESTITORE, perché ci ho messo SOLDI E LAVORO NON RETRIBUITO), ma non proprietario. Le basi, ancora una volta, purtroppo mancano. Consiglio di scrivere meno e leggere di più.
6. Falso che abbiamo raccolto 140.000 euro su Crowdfundme. Se lei non fosse, appunto, una dilettante allo sbaraglio, saprebbe almeno consultare le semplici informazioni reperibili ovunque, oltre che sulla piattaforma stessa: non avendo raggiunto il minimo inscindibile dell’aucap (studi, di nuovo), il denaro raccolto è stato RESTITUITO agli investitori e Nextus ci ha solo perso circa 6000 euro, ovvero la cifra data alla piattaforma per la “campagna stampa”. Fine. Non abbiamo raccolto un solo euro ed è per questo motivo che il business si è praticamente fermato, essendo realmente innovativo ed avendo bisogno appunto di investimenti per ottenere la validazione del modello di business nuovo basato su abbonamenti e costanti aggiornamenti del tool.
7. Totalmente sbagliata anche la cifra che Nextus avrebbe restituito ad Evenfi fino ad oggi. Lei scrive che sono stati restituiti solo 20.000 euro circa, quando è vero il contrario: circa il 76% dell’ammontare è stato restituito, anche con un interesse più alto di quello iniziale (e le sarebbe bastato controllare sul sito stesso di evenfi, ergo nulla di complicato finanche per lei). Al nuovo amministratore (omette di riferire che non sono più tale da Aprile 2023), starà poi completare correttamente la liquidazione, dopo che il sottoscritto è riuscito a valorizzare al meglio gli asset pre-esistenti che avevano ancora appetibilità sul mercato. Io, legalmente e moralmente, sono come ovvio responsabile di quanto fatto solo nel periodo di amministrazione e, guarda caso, in quel periodo tutti i creditori sono stati pagati regolarmente, secondo i piani di rientro accordati, senza ritardi. Se poi le mutate condizioni di mercato ed imprevisti in quanto tali non preventivabili rallentano o fermano un business, ciò non presuppone certo in automatico azioni fraudolente da parte di chi gestisce le aziende, tanto meno di semplici soci di minoranza.
8. Sottolinea spesso la questione “iubenda”, per altro su portali di società che nulla hanno a che vedere con il sottoscritto e che quindi non si capisce per quale motivo siano collegate (costantemente al medesimo, se non con il solito intento denigratorio trasversale: colpire persone a me vicine, anche in passato, per colpire me (ricorda un po’ il comportamento mafioso, devo dirle, delle vendette trasversali).
9. Le faccio però presente che, proprio lei, con il suo blog anonimo, collezionando comunque mail ed altri dati personali (immagino anche ip), dovrebbe rendersi riconoscibile come “gestore dei dati personali”. Cioè: chi è che gestisce le nostre mail e gli altri dati di comportamento tracciati dai cookie? Come lo identifichiamo? La signora opinionista scalza? Direi che rischia di non essere in linea, ma le farò avere il parere di un avvocato specializzato a breve, che magari sconfesserà le mie preoccupazioni per la conformità del suo blog. In ogni caso, per me, queste sono per lo più sciocchezze concepite da burocrati europei incapaci di capire la differenza tra un blogghetto/sito vetrina ed il portale di una multinazionale che fa advertising e traccia milioni di utenti, gestendo milioni di iscritti.
Le chiedo dunque di RETTIFICARE immediatamente le informazioni false riportate nel suo articolo, che risulta per tale motivo diffamatorio (può anche pubblicare direttamente questa mia replica inviata come commento). Non le concederò altre “grazie”, però: questo è l’ultimo avvertimento bonario che le concedo, per cortesia non dovutale, ma sperando che vorrà cogliere queste “lezioni gratuite” per migliorare la sua sin qui grossolana, sconclusionata ed imprecisa ricostruzione. Lo sforzo voglio anche apprezzarlo, ma c’è tanto da migliorare per essere rispettabili: non ci si improvvisa giornalisti d’inchiesta o “debuker” e non si gioca con la reputazione delle persone e delle aziende.
Ps fuor di replica, le faccio presente che il signor Pappagallo, che ora è oggetto delle sue ritorsioni trasversali e del quale di certo non devo fare alcuna difesa d’ufficio, ha comunque per circa 20 anni portato avanti attività stabili e puntuali nel pagamento di dipendenti, collaboratori, creditori e fornitori. Dando lavoro ad un centinaio di famiglie. Poi, sa cara Scalza moralista, quando si prova a fare cose complicate si rischia che i piani vadano male e/o di fare errori di valutazione e gestione.
Capita e, se ci sono reati e/o illeciti, sta alle autorità competenti provvedere ed alle sedi giuste emettere sentenze, cosa che praticamente qualunque suo commentatore (anonimo, ovvio) sta invece facendo con un becero approccio giustizialista. Lo dico non condividendo buona parte della gestione finanziaria dei miei ex soci, ma per onestà intellettuale.
Mamma che noia Milite!!!
1. Ho scritto bello chiaro “Parere personale” in ogni passaggio in cui ho espresso la mia opinione sulla genialità delle idee. Io capisco il volermi delegittimare a tutti i costi, ma cerchi di non rendersi ridicolo contestando pure le opinioni pur di fare apparire incompetente chi critica la sua supponenza.
2. Non mi stranisce né scandalizza avessero la stessa sede: mi limito a rilevarlo, punto. Quanto al fatto che “lei scopre elementi PUBBLICI, non è giornalismo”: ma scusi, dove mi sarei vantata di essere giornalista e fare giornalismo? Appunto, elementi PUBBLICI: non violo la privacy di nessuno.
Detto comunque da uno, giornalista, che va infarcendo di turpiloquio, insulti ed arroganza ogni suo commento direi che l’essere giornalista non costituisca assolutamente garanzia di etica.
3. Non ho “rampognato” Evenfi e Crowdfundme: rilevo che non sono state in grado di fare adeguate previsioni. Non ho detto che fosse sicuramente possibile farle.
4. I “cospicui” finanziamenti erano cospicui, sì. Se per lei, Milite, 345mila euro (a Blasterzone) non sono “cospicui” forse dovrebbe aprirlo lei Google. O scendere nel mondo reale. Finanziamenti pubblici che, le ricordo, ha negato le aziende avessero mai ricevuto. Per cui chiedo che ci stesse a fare lì, al limite, anche solo con il suo 10%, se non lo sapeva.
5. Non ho detto che le aziende erano “sue”, ma che si “potevano definire sue”: visto che ovunque vengono sbandierate (e l’ho DIMOSTRATO) come un’idea sua e di Pappagallo. Peraltro avere il 30% di una società (cosa che mi dice LEI STESSO su Nextus) significa essere l’ultimate beneficial owner: non proprio uno che non conta. O le devo ricordare io anche questo?
6. Lo afferma lei, che avete restituito. Prendo atto della richiesta di rettifica.
7. Vero, ho confuso ed invertito su Evenfi, restano da restituire 22.400. Nessun problema a rettificare. È l’unico errore, anche i migliori sbagliano.
8. Oh, ma non posso neppure sottolineare che c’è un piano Iubenda scaduto? Che non è opportuno per esperti del Digital marketing (al massimo per una con un sitarello come il mio) si può dire, non è diffamazione.
9. Sui dati personali con il mio sito, c’è un regolare cookie banner, con un indirizzo mail di riferimento, come previsto dalla legge, che è quello del mio blog: il quale blog è regolarmente registrato a mio nome. Tutto a posto quindi.
Quanto al sig. Pappagallo (ma anche lei Milite), nessuna ritorsione: io non faccio processi e non accuso nessuno di reato. Ho scritto fin da subito che secondo me non è una storia di reati, e ci sono fior di commenti miei in cui ribadisco anzi che non è questa la sede, ed invito alla moderazione: ritengo solo che sia in mio sacrosanto diritto esprimere qualche riserva sulla bontà delle vostre ultime scelte, visto che si parla anche di fondi pubblici, vale a dire soldi pure miei.
La saluto.
PS Esistono il diritto di critica ed anche quello ad un minimo d’ironia, glielo ricordo. E vale per tutti i cittadini, anche i non giornalisti, quel diritto.
Aggiungerei, cara L’Opinionista Scalza, che il “signor” Germano Milite spesso, nei suoi interventi, tiene un atteggiamento talmente arrogante e provocatorio che, pur non volendo pensare male, il più delle volte è sospetto. Sembra cioè che attacchi per nascondere qualcosa di inconfessabile…
Ma tutta sta foga? Ma davvero? Dà da pensare che ci sia il timore che poi ad altri venga voglia di cercare e che possano trovare altro. Una volta si diceva “male non fare, paura non avere”.
E sta di fatto che si sia precedente cercato di smentire fatti poi acclarati, quindi mentendo. Che siano reati, furbate, ingenuità, semplici e normali casi della vita non saprei, non sta a me giudicare e stabilirlo.
Mi limito a notare che si sia un po’ toccati sul vivo. Insomma, “la lingua batte dove il dente duole”.
Continuo a sostenere che si dovrebbe stare tranquilli e ragionare. E chi non ha nulla da nascondere o da temere lo è.
No ma vabbè, fra l’uno e l’altro hanno fatto diventare sto sito peggio di Facebook. Mamma mia, fra due non ne fanno uno sano. Uno lo accusa di reati manco fosse un Giudice, l’altro inanella soliloqui smentendosi da solo, insultando e minacciando querela… ora li metto in spam tutt’e due e non se ne parla più. Tanto la rettifica l’ha avuta e bene così.
Scalza, ci arrivi a capire che Alessandro e Silvio sono in realtà Saba, si?
Ahahah… Guarda, se stai pensando di cambiare mestiere e metterti a fare l’investigatore privato ti consiglio di lasciar perdere, non fa per te!
Saba credo sia intervenuto, con il commento più accusatorio ed anche peggio scritto: non dirò con quale nick secondo me, ma è lo stesso che ha usato scrivendo poi le stesse cose da un indirizzo mail diverso. Tutte ragioni per cui alla fine non sto approvando i “presunti” suoi commenti.
Alessandro e Silvio esistono davvero invece, ed è pure il loro nome vero: non posso ovviamente dimostrarlo mettendo in piazza il loro indirizzo mail, ma mi tocca smentire con ciò anche Milite, il quale definisce “falsi” chiunque usi solo il nome e non anche il cognome. Solo se attaccano lui eh: se sono dalla sua parte va benissimo si chiamino anche “Banana33”.
Detto ciò, questa convinzione paranoica che dietro ogni detrattore si celi sempre e solo la stessa persona, e che non è possibile che persone oneste (e corrette e che sanno scrivere in italiano) non apprezzino Milite, fa molto adepto di setta di fuffaguru.
Auré, tu sei quello sveglioh, eh?
Scusa Scà, ma quando ce vò ce vò.
Comunque è proprio come dici, fa molto setta. Già sai come la penso e come pubblicamente ti ho detto: non mi piace quando ci si affretta nelle giustificazioni, che cambiano di giorno in giorno, a puntate, alla ricerca di consenso all’interno della propria cerchia. Mi sovviene anche un pensiero che ti dirò poi.
Concordo!!!
…c’è altro? Aspetto la quarta puntata della Scalza.
So e ho letto che quando la Scalza fa ricerche e analisi, spesso lascia il lettore ai suoi ragionamenti, conclusioni e punti di vista, con opinioni personali.
Mia nonna diceva “non spazzare e mettere la polvere sotto il tappeto…”
Faccio una domanda che può essere sciocca ma, da ignorante in materia di economia e impresa, vorrei comprendere meglio: perché questa cosa dei finanziamenti pubblici dovrebbe essere tanto problematica da doverla sottolineare così veementemente? Da quel poco che so lo stato eroga fondi per la costituzione di imprese e le aziende di G.M. Ne hanno fatto richiesta e attinto come, credo, chiunque altro potrebbe fare (tra l’altro è specificato che uno di questi finanziamenti pubblici era a fondo perduto). Quindi perché questo aspetto da questo articolo appare così “oscuro”? Usufruire di un contributo statale per mettere su una propria impresa mi sembra proprio l’antitesi dell’illecito
Ciao Lorenzo. In verità io non sono stata veemente, inizialmente.
Però mi tocca rimproverarti un po’ d’ignoranza.
Il fatto che i finanziamenti fossero “a fondo perduto” non è che sia un’attenuante eh: “a fondo perduto” significa che non li devi restituire. Ma non è che sti soldi vengano erogati perché saltano fuori dal cappello, avanzano e vada come vada. Sono soldi tuoi, miei, dalle nostre tasse. Vengono dati appunto per aiutare le imprese.
Ora, se vengono dati per DUE volte a chi è alla TERZA avventura finita male, a me un po’ fastidio dà: perché non hanno creato posti di lavoro, indotto, nulla. Nulla di ciò per cui sono stati appunto dati, come sottolinei tu. Buttati al vento.
Il fatto poi che Milite abbia inizialmente NEGATO che le aziende in cui era abbiano ricevuto questi finanziamenti pubblici, minacciando querela, mi urta ancora di più: lì sì, che mi nasce la veemenza. Ed ha poco da ciurlare nel manico dicendo “no, ma io non ho negato li avessimo ricevuti: tizio ha detto che erano finanziamenti pubblici cospicui, io ho negato solo che fossero cospicui”. Perché lo voglio vedere un Giudice che gli dà ragione su “no, ma quello ha detto che erano cospicui, è diffamazione, erano solo 345mila euro, e 345mila euro non si possono definire cospicui. Per questo sporgo querela”.
Quindi ripongo la mia domanda: perché negarlo? O mente promettendo pure querela (e non capisco perché), oppure mi pare un tontolone che manco sa cosa accada nelle aziende di cui è socio. Ma ti puoi allora fidare di un tontolone?
Mah sai visto che la mia ignoranza in materia l’ho palesata io stesso non capisco il rimprovero in tal caso allora più che su GM il lavoro di inchiesta dovresti farlo sulle commissioni che approvano i finanziamenti, quello si che sarebbe utile.
Tutto qui? Un rimprovero solo perché, ed educatamente, ti ho confermato (ommioddio) che sì, il tuo commento denotava un po’ d’ignoranza?
Detto ciò, perdonami ma il problema non è l’onestà o meno delle commissioni erogatrici (addirittura fin là bisognerebbe arrivare, pur di non dare fastidio al tuo idolo?), ma il fatto che, come ti ripeto, c’è una questione etica, nel non rendersi conto che si sta continuando a fare buchi nell’acqua usufruendo di aiuti statali e dei privati cittadini.
Ed a quel punto sorge anche un’altra domanda: siamo sicuri che una persona, la quale ha dimostrato così tanti limiti umani ed imprenditoriali (di cui, ovviamente, incolpa sempre altri: l’ex socio Pappagallo, gli investitori, le banche, la peste bubbonica ed il Governo ladro) sia davvero un grado di mettersi in cattedra ad elargire lezioni di Digital marketing, investimento e debunking?
Il mio idolo? Ma chi lo conosce?! Lo seguo da un paio di mesi e trovo interessante il lavoro di inchiesta che fa e oltretutto lo trovo anche un ottimo intrattenitore, questo si. La tua risposta denota un atteggiamento un po’ prevenuto mentre il mio è assolutamente neutro, ti assicuro. Non discuto e non suggerivo di indagare sull’onestà delle commissioni addette all’erogazione dei fondi pubblici ma più che altro sulle modalità. Se è vero, come i tuoi pezzi sembrano ricostruire, che GM è un incapace a livello imprenditoriale ed è alla terza impresa fallita mi chiedo perché i fondi gli siano stati ulteriormente erogati, era questo l’aspetto che ritenevo più interessante perché se GM chiede finanziamenti e gli vengono erogati non è colpa sua (se non, eventualmente, a livello etico nel chiederli). Tutto qua. Stai parlando con un uomo adulto che desidera solo partecipare ad una discussione non con un bambino che cerca inutile flame anonimo, te lo assicuro.
Vede, il discorso così si amplia di molto, e non è escluso che i criteri per l’assegnazione dei fondi pubblici non possano diventare oggetto di successiva analisi. Ma al momento vi sono ancora ulteriori punti da chiarire e sottolineare ed anche una conclusione importante cui giungere: che non sto a spiegarle qui non per mancanza di “coraggio”, ma perché non voglio che si perda nei rivoli dei mille commenti che non tutti hanno la pazienza di leggere. Per cui può considerare i miei prossimi articoli (ci sto lavorando) una risposta che spero sarà per lei esaustiva.
Quanto all’essere prevenuta, sa, considerando la vagonata di insulti, denigrazioni e minacce assortite di querela che Milite mi sta elargendo da ogni canale possibile, i troll suoi estimatori che giungono su Facebook a dirmi che sarei mossa da “invidia”, e quelli che arrivano qui convinti che dietro ogni utente che commenta a sfavore di Milite ci sia sempre solo Saba, credo che l’essere un filo prevenuta mi può essere concesso. Mi scuso comunque con lei.
Da piccola investitrice, virtual coin e ed ora forex, ho notato un similare modus operandi del mondo cripto.
Ma è una mia piccola osservazione che porterebbe sicuramente a una mera conclusione sbagliata, ma ho trovato sulla via delle mie avventure finanziari progetti a lungo termine, dove si proponeva (proponeva eh) investimenti immobiliari, a guadagni ads (l’affiliazione a brand con testi recensioni spesso realizzati con AI) e ultimamente con la creazione di libri con l’AI e pubblicazione su Amazon, che se te scopre ti banna a vita.
Tutte e dico TUTTE con corsi da pagare. Ciò non toglie che alcune fanno pubblicità con “noi non siamo come gli altri che te fanno paga corsi, noi ci basiamo su un futuro è sicuro lancio post covid, perché il rilancio ci sarà, è fisiologico.”
Non so ma con ste aziende e aziende (specialmente ads,) mi hanno ricordato le mie vicissitudini.
Il dejavu è stato sugli abbonamenti, spesso realizzati con un progetto di affiliazione vagamente a livello.
La cosa che mi fa più arrabbiare è “gli investitori si fanno carico di un investimento spesso ad alto rischio e che possono perdere il capitale investito” che ho incontrato nella mia vita da investitrice. Studiando, su libri anche universitari (il costo degli stessi è abnorme e neanche prendo una laurea) mi sono fatta le ossa ed ora ho un mestiere da seguire, cui dedicarmi e avere profitto.
Non me passa manco dall’anticamera del cervello fare proseliti, per carità ma di gente che si fa pubblicità con macchinone e video da appartamenti a Dubai, ne ho vista a iosa; vabbè è una mia opinione.
Aspetto con ansia la quarta parte.
Carissima stai facendo un ottimo lavoro e la foga con cui Milite ti risponde dimostra come stai andando al centro del problema.. lo hai così colpito che ieri ha subito fatto un post Facebook scagliandosi addirittura contro Satispay (azienda fatta di gente seria che sta scalando rapidamente il mercato ed è finanziata da investitori ultra professionali). Purtroppo lui non riesce a capire le ragioni del suo insuccesso, un insuccesso che lo ha portato a vivere di fuffa (raccontare senza denunciare e solo fuffa per raccogliere gli applausi virtuali). Ieri sera riflettevo che il “vero danneggiato “ è proprio Pappagallo: infatti grazie alle azioni scriteriate del Milite stanno venendo fuori cose e ipotesi sul suo operato come imprenditore (lui è correttamente sparito dai social). La follia del Milite ha acceso un faro, molto pericoloso, perché potrebbe far degenerare la crisi di impresa (che può colpire chiunque) in fenomeni ben più gravi (se si dimostrasse che la crisi è generata non da un fatto fortuito e non prevedibile). Purtroppo il Milite dice troppe cose che potrebbero peggiorare la situazione del Pappagallo ( segno della sua profonda immaturità professionale e imprenditoriale), scaricando tutte le colpe sul suo ex datore di lavoro (Carmine maledetto il giorno che lo hai incontrato!!! ). Questo comportamento fa capire l’ego smisurato (si evince anche dal post FB in cui la colpa viene addossata ad investitori che non hanno compreso la portata innovativa e dirompente delle sue innovazioni). Quindi speriamo che queste batoste mediatiche che sta prendendo (qui c’è una comunità di gente pensante educata e rispettosa, che non usa i termini che usa il Milite rivolgendosi a chiunque possa mettere in dubbio il suo pensiero unico) che ha compreso e valutato attentamente le tue parole e approfondito in maniera autonoma! Parafrasando un famoso successo cinematografico possiamo sperare che qualcuno si impegni a “salvare il Milite Germano”
Satispay addirittura?! Gesù!!! Grazie al cielo non ci tengo a seguirlo e me lo sono perso.
La vera domanda che bisogna porsi da questi articoli della Scalza è la seguente: UNO CHE PER ANNI HA PERCEPITO COMPENSI E STIPENDI DA AZIENDE CHE, NONOSTANTE I FINANZIAMENTI OTTENUTI DALLE TASSE DI NOI CITTADINI, SONO DI FATTO ANDATE A RAMENGO, COME PUÒ DIVENTARE IL PORTATORE DI VERITA IN UN GRUPPO DOVE SI ATTACCANO GURU E VENDITORI DI CORSI? COME PUÒ UN SOGGETTO SIMILE PARLARE DI MARKETING ED ELEVARSI A GIUDICE SUPREMO? Lei non è diverso da loro signor Milite, e se prova ad accusare anche me di diffamazione le faccio presente che quelli sono soldi anche di tasse mie quindi anche io ho diritto di parola. Mentre lei non è stato in grado di assumere personale e fare impresa (e nemmeno da giornalista ha mai avuto uno straccio di redazione o collaboratore a cui ha mai dato un solo centesimo) per mesi e mesi si è portato a casa stipendi e consulenze grazie (anche) ai soldi di crowdfunding e finanziamenti. Lei e i suoi partner non fate impresa ma fate cassa da società che non sapete nemmeno far star in piedi E CON I NOSTRI SOLDI. E cosa mi tocca leggere! Lei che accusa la Scalza di far in modo che gli utenti di questo blog la diffamino quando non sono dei giudici del web? Proprio lei parla? Che nel suo gruppo i suoi utenti danno del truffatore a chiunque senza che lei faccia la benchè minima verifica! Lei è il primo ad aver creato una setta dove non appena qualcuno osa dire qualcosa su di lei, lo dà in pasto ai suoi adepti per trovare riprova sociale. La sua megalomania la porterà talmente in alto, che quando cadrà sentiranno tutti il rumore!
Esattamente Elisa. Il punto è proprio questo. Un personaggio del genere dovrebbe volare molto in basso, senza volersi ergere a parametro e giudice di nessuno. Soprattutto di coloro che non si prendono la totale responsabilità delle proprie azioni e ne pagano pegno in prima persona. I soldi pubblici sono soldi di tutti, anche miei e tuoi, e devono essere usati con senso di responsabilità e dovrebbero fruttare dei risultati per l’intera collettività che ha contribuito ad elargirli ad aziende che portino vero valore. Non sono soldi del Monopoli per cui chissenefrega se non va bene. Se si continua a fallire, e dunque a sprecare risorse preziose di noi tutti, nel portare avanti delle iniziative imprenditoriali, si dovrebbe avere quel minimo di senso etico necessario per farsi da parte e lasciare che siano altri ad usufruire di quei vantaggi che NON SI È MAI STATI IN GRADO DI CONCRETIZZARE NELLA REALTÀ.
Al di là delle solite consuete supercazzole, ciò che contano sono i risultati. E di risultati veri e tangibili, quí non si intravede nemmeno l’ombra!
Ma sai Elisa, io ho notato che invece venga più volte ripetuto “l’aver gratis” qui, gratis là e, anzi, averci pure investito. E dunque mi sovvengono due domande:
1) ma come ci si può sostenere, con tanto di famiglia, se si presta opera senza essere retribuito e pure mettendoci soldi?
2) Ma a allora tutti sti soldi che strade hanno preso?
Riguardo al discorso di finanziamenti pubblici la questione è complessa. Sono comunque rilasciati a individui/società privati/e. E con, teoricamente, accurate verifiche dei progetti.
Quanto accurate non sta a me stabilirlo.
E perché necessiti avere aziende intermediarie per essere presi in considerazione neanche. Che non è un requisito richiesto, sia chiaro. Ma se la domanda la presento io, che sono un nessuno e non conosco nessuno, manco la guardano. La stessa, se portata dalla specifica azienda ABC magicamente viene valutata.
Ma lo stesso sistema è in uso un po’ per tutti.
In fondo anche questa diatriba nasce un po’ con gli stessi presupposti. E si sta cercando dall’inizio a riportarlo su questi binari. Una verità riportata da La Scalza è merda (scusandomi per il termine) perché non è nessuno ecc ecc ecc (inutile ripetere il lungo elenco di cose scritte per denigrare e sminuire più che offendere), mentre le cose altui sono spettacolari.
Il problema nasce quando per accedere a tali fondi, puntualmente, utilizzano società che hanno il “vestito” di innovative, ma in realtà di innovativo non hanno quasi nulla. Scopiazzamenti di progetti e software (realizzati?) già in commercio. Con il miraggio dell’innovazione in ambito tecnologico hanno preso migliaia di euro che sono entrati e che non hanno di fatto portato a nessun tipo di valore aggiunto, anche magari creando indotto. Poco importa se siano o meno a fondo perduto, perché poi le aziende puntualmente saltano quindi non fossero stati a fondo perduto, il danno sarebbe stato ancor maggiore.
Ma magari ci credevano anche. Il problema è che non gli è bastato una volta. Già alla seconda uno due domande dovrebbe farsele.