Lun. Apr 29th, 2024

L’omicidio di Giulia Cecchettin ha sollevato un polverone mediatico come raramente se n’erano visti: e viene da chiedersi perché, visto che di donne in Italia ne uccidono quasi quotidianamente.

Personalmente ritengo che stiano contribuendo più fattori.

  • Quello temporale/social e clickbait per fare soldi.

Giulia e Filippo Turetta erano stati dati inizialmente per scomparsi, ed è passata una settimana intera prima del rinvenimento del corpo della ragazza. Una storia avvincente, degna di Netflix, ricca di colpi di scena, con un video che spunta all’improvviso ed un sospetto assassino in fuga disperata per l’Europa. Nulla a che vedere con uno dei tanti, troppi omicidi, dei quali veniamo a conoscenza attraverso il semplice titolo che ne dà notizia a cose fatte e poi, al massimo, due o tre interviste ai vicini di casa. Sulla storia di Giulia e Filippo, invece, credo che pagine social, cacciatori di clickbait, testate online e commentatori televisivi camperanno ancora un buon mese.

  • Quello politico.

I parenti di Giulia, sua sorella Elena in particolare, non si sono trincerati dietro il solito silenzio che accomuna molti di questi casi. Tutt’altro. Abbiamo scoperto tutti, invece, che Elena è una parecchio convinta in tema di femminismo, e non si è risparmiata in atti d’accusa ben precisi, proclami forti ed analisi circostanziate. Non è rimasta ammutolita, non ha abbozzato, non ha recitato la parte della dolente femminuccia che si rinchiude in casa: la sua reazione al dolore è stata invece una chiara e netta presa di posizione contro certa politica, certa cultura. E certi uomini. 

E non lo doveva fare.

Non in Italia, non ora che è governata da una coalizione di destra capitanata da Fratelli d’Italia e la Lega, con l’appoggio di Forza Italia.

Quella Lega il cui leader, Matteo Salvini, attacca l’avversaria di sinistra Laura Boldrini presentandosi sul palco elettorale con una bambola gonfiabile.

Quei Fratelli d’Italia la cui leader, Giorgia Meloni, ha giurato in Parlamento che una minorenne, Karima ma per gli amici Ruby Rubacuori, era davvero la nipote di Mubarak.

E lo fece per non far cadere il Governo di colui il quale l’aveva nominata Ministro della Gioventù: Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia.

Quei Fratelli d’Italia e Lega che non hanno aderito, astenendosi dal voto, alla Convenzione di Istanbul, il primo trattato internazionale legalmente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza di genere e domestica.

E l’hanno fatto per andare a braccetto con le altrettanto misogine ed omofobe Polonia, Ungheria e Turchia.

No, Elena proprio non lo doveva fare di arrabbiarsi e puntare il suo dito: doveva starsene zittina in casa a piangere, ringraziando lo Stato per il mazzo di fiori e la corona al funerale di Giulia.

Perché la sua rabbia, il suo chirurgico “j’accuse”, sono diventate l’occasione che molte aspettavano per dire “siamo stanche anche degli ipocriti basta, dei necrologi pietosi ed i mazzi di fiori di certi Ministri e certi Presidenti del Consiglio”.

Inaccettabile, st’ondata di ribellione social.

E qual è stato quindi il modo dei suoi bersagli di rispondere?

Accusare le donne di generalizzazione. Di misandria. Di diffondere odio: contro tutto il genere maschile.

Un mischiare le carte semplice semplice, seguitemi: alcuni uomini uccidono le donne, e lo fanno perché c’è un cultura che ancora non cambia, ed anzi adesso siamo governati da gente la quale, sotto sotto, al di là delle belle parole, difende proprio quella cultura/le donne si lamentano di questo.

Conclusione: allora le donne stanno DIFFONDENDO ODIO CONTRO TUTTI GLI UOMINI. Vai che così le freghiamo, confondiamo le acque e nessuno si accorge di quello che stanno davvero dicendo!

Le donne insomma non ragionano: si stanno facendo prendere da una “isteria misandrica collettiva”. Perché le donne, si sa, sono isteriche: fin dai tempi di Freud. Occorre qualcuno che spieghi loro, ed a tutti, che stanno sbagliando, che non si rendono conto che stanno generalizzando: possibilmente un uomo.

Facile no?

Il sistema Stato (con i suoi giornali, telegiornali, profili social) sta diffondendo questa teoria, che le donne “adesso stanno esagerando”.

E lo fa per distogliere l’attenzione dalle sue palesi colpe, dal suo essere misogino e medioevale, dal suo portare bambole gonfiabili sui palchi, dal suo astenersi dalla Convenzione di Istanbul, dal suo voler eliminare il diritto all’aborto, dal suo spingere per far restare le donne a casa a fare non solo il primo, ma pure il secondo ed il terzo figlio.

E lo fa solleticando esattamente lo stereotipo di fondo, di cui ancora in molti sono portatori insani inconsapevoli (e questo Stato lo sa, oh se lo sa): quello della donna “isterica”, la quale non capisce, va istruita. Una che “generalizza” in quanto, appunto, una povera scema isterica.

E ci stanno cascando in molti, in sto trucchetto: anche quelli apparentemente animati dalle migliori intenzioni.

Germano Milite.

Germano Milite (o forse sarebbe meglio dire Limite, perché mi pare ne abbia più di uno), di Caserta, è un giornalista il quale si occupa da tempo dei fuffari di corsi on-line per diventare ricchi in una settimana.

A cercarlo sul web s’intuisce senza difficoltà che, lasciata l’Università, ha tentato più volte di far decollare molteplici iniziative, le quali però non mi paiono di fatto diventate tutte ciò che lui auspicava diventassero.

Ad esempio questa Young.it la quale, secondo i suoi progetti, doveva essere una sorta di portale giornalistico gratuito: e però al momento continua a sfornare un articolo al mese se va bene.

Ma con un “Sostienici” in bella mostra il quale oh, non guasta mai.

Ad oggi quindi ha un profilo FB, in cui dice di essere Brand Manager di una società la quale si occupa di assistenza domiciliare per anziani (una squadra di badanti dell’Est insomma, in genere tutte donne), e pare anche la sede di Aversa di una rete di franchising per l’affitto. Sulla cui correttezza negli annunci in generale, a livello Italia, avrei qualcosina da ridire ma vabbè, non divaghiamo.

Poi un gruppo Facebook sui fuffari e, da qualche tempo, anche un canale YouTube (per soli abbonati mi pare).

Dunque, Germano che ha fatto? È andato a commentare sul profilo di Arianna Ciccone.

La quale non è certo l’ultima scema caduta dal pero, bensì una giornalista con i contro fiocchi: laureata in Filosofia, è tra le fondatrici del Festival Internazionale di Giornalismo di Perugia, il quale da 10 anni porta in Italia i più importanti giornalisti mondiali.
Ed anche di quel piccolo scrigno d’informazione e di pensiero critico, democratico e ragionato che risponde al nome di La Valigia Blu.

Insomma, con tutto il rispetto per Germano, Arianna sta proprio su un altro pianeta.

È andato ed ha scritto questo commento in screen: ed Arianna, come si può vedere, lo ha mandato a quel paese.

Ora, analizziamo cosa ha scritto Germano.

  • “Gli stessi genitori di Giulia non stanno diffondendo odio e rabbia”.
    E già parte male: perché da giornalista (come ci tiene a ricordare alla “collega” Ciccone) dovrebbe sapere che la madre di Giulia è morta un anno fa. Genitori non ce ne sono: ci sono solo un padre, una sorella ed un fratello. Non ci siamo Germano: commenti ed ignori le basi della notizia che commenti.
  • “… questi (sic) tipo di reati, che per fortuna in Italia sono in diminuzione già da un ventennio”.
    E qui è davvero, davvero grave per un giornalista. No, non mi riferisco al “questi”, ma all’essere decisamente disinformato. Però forse è uno che si affida ai titoli di Libero, noto quotidiano filogovernativo.


Oppure confonde (volutamente?) il tasso di omicidi generale con quello, ben diverso, dei femminicidi.

Questo articolo di Openpolis spiega nei dettagli la questione.

Openpolis è una fondazione che Germano Milite, in quanto giornalista, dovrebbe conoscere bene. Attiva da molti anni, raccoglie ed elabora dati in totale trasparenza ed obiettività e li offre gratuitamente agli utenti (come voleva fare lui con il suo sito, il quale però ormai pubblica un articolo al mese): su Openpolis si possono ad esempio trovare i tassi di presenza dettagliati per ogni deputato, tratti direttamente dalla banca dati del Parlamento, per dire.

L’articolo in questione, relativo al femminicidio, si basa sui dati Istat e del Ministero dell’Interno, ed è stato elaborato in collaborazione con lo European Journalism Network: mica pizza e fichi.

E che ci dicono questi dati?

A fronte di una generale diminuzione degli omicidi volontari dagli anni ’90 (quel ventennio di diminuzione di cui parla il buon Germano), si mantiene elevato il numero di donne uccise da persone a loro vicine (cioè fidanzati, mariti et affini). Anzi, proporzionalmente (le saprà fare le proporzioni Germano? Se continua a documentarsi su Libero la vedo dura) si tratta addirittura di un dato in crescita“.

Dopodiché segue l’appello di Germano alla collaborazione: il suo punto cardine.

Cioè Germano argomenta che ci vuole collaborazione fra maschi e femmine, per fermare questi omicidi (omicidi che però, secondo lui, lo ha detto prima, sono in calo da 20 anni. E quindi non si capisce perché si sbatta per dirci quale sia la soluzione ad un problema che, stando a quanto dice, si sta ormai risolvendo da 20 anni. Ma vabbè).

E per dimostrarci che la cosa fondamentale è collaborare fra maschi e femmine, vale a dire smetterla di fare le femminucce isteriche le quali accusano tutti gli uomini, ci spiega che “nonne, mamme, zie, insegnanti, praticamente solo donne dalle materne alle superiori: l’educazione degli uomini passa soprattutto dalle donne. Ed è un fatto, ineludibile”.

Qui Germano ed io ci siamo scontrati: perché lui sarà anche bravissimo a scovare i fuffaguru del web marketing, ma in quanto a retorica e stilistica se la cava malissimo.

Lui parte da un’apparente buona intenzione eh: quella di “dobbiamo collaborare”. Quella che però poi nasce da “voi femmine isteriche state generalizzando, come dice Libero, e invece noi maschi siamo qui disponibili a collaborare”.

Solo che non si rende conto che dire “da tempo immemore l’educazione degli uomini passa dalle donne” equivale a dire “se oggi abbiamo ancora degli uomini violenti è colpa delle donne. Perché sono loro che li educano: è un dato di fatto, ineludibile“. Colpa delle donne insomma, ovvio. Cornute e mazziate: sono loro che hanno insegnato ai loro assassini come e perché ucciderle, gli uomini non c’entrano. Nell’educazione degli uomini ci sono solo le donne: padri, nonni, zii, non pervenuti, tutti da sempre a lavorare all’estero. Se li lasciaste intervenire non sarebbe così.

Sfido che la Ciccone, non avendo tutto sto tempo da perdere che ho io, lo abbia mandato a stendere senza tanti complimenti e spiegazioni.

Io invece ci ho provato, a fargli notare che il suo argomentare non stava in piedi, si avvitava su se stesso. Ma mi sono sentita rispondere così:

Accendi il cervello ed aziona bene tutti i neuroni della parte razionale“.

Cioè il mio fargli notare che stava sragionando con totale mancanza di logica era, per lui, ulteriore conferma che ero in preda ad un delirio istintivo di pancia tipico femmineo: come da stereotipo che ha in testa. Come da stereotipo sarebbe invece il suo ragionare razionale di maschio (ragionare che non sta in piedi ma vabbè).

Ma la cosa più bella di tutta questa storia è la lamentazione, di Germano.

Dice infatti nel suo post…

Si lamenta della reazione della Ciccone.

Lui era andato là con il massimo garbo, e le aveva scritto delle cose educatissime.

Sì.

Ma sbagliate. Colme di disinformazione e mancanza di logica, come ho dimostrato.

E lei gli aveva risposto con “una violenza verbale evidente e reiterata“.

Certo, poteva forse essere più delicata: ma il punto è che Germano aveva detto delle idiozie stratosferiche, chest’è.

Ci stesse, Germano: o forse se un uomo sbaglia bisogna farglielo notare con più garbo, più femminilità, perché se no diventi un’isterica che fa violenza verbale?

Embè, pure io sono andata a commentare sul suo post, senza insultarlo, con garbo e buona educazione: cosa mi sono sentita rispondere?

“Accendi il cervello”.

Tipo “ragiona, cretina”.

Ma se lo fa Arianna è “violenza verbale reiterata” di una in preda alla “isteria misandrica collettiva”: se lo fa Germano sarà probabilmente espressione di un libero pensiero e diritto di critica, vai a capire.

Conclusioni.

Io non ce l’ho con Germano Milite, a me in fondo fa pure tenerezza: uno che si piglia la briga di andarsele a buscare da una tizia la quale, in quanto a giornalismo, lo supera di 20 spanne, non può che farmi tenerezza.

Cioè proprio non ci arriva lui, insomma. 

Uno che fa il giornalista ma non sa neppure dove reperire le giuste informazioni, e non riesce a comprendere che le sue argomentazioni non stanno in piedi per logica, ed anzi per logica si smentiscono da sole, ed insulta d’istinto se glielo fanno notare, mi fa tenerezza.

Mi fa tenerezza ma anche un po’ paura.

Perché finché abbiamo uomini i quali, pur animati forse dalle migliori intenzioni, non si rendono conto che stanno in realtà portando avanti quegli stessi stereotipi che dicono di aborrire, che ne sono vittime inconsapevoli (ed a volte, diciamocelo, un po’ anche godute), di strada ne facciamo veramente poca.

Finché avremo uomini i quali, quando le donne si lamentano della società e cultura patriarcale, le quali conducono al femminicidio, si sentono immediatamente tutti accusati di essere dei potenziali omicidi e reagiscono da “checche isteriche” buaaa, ce l’hanno con me che non ho fatto niente (non me ne vogliate per questa colorita definizione, ma era per farmi capire dai machi in questione), di strada ne facciamo pochissima. 

Scusa Germano, ora vatti a lamentare del  mio womansplaining e della mia reazione isterica alla tua pacata argomentazione.

EDIT: Germano Milite non ha gradito questo articolo, e si è quindi prodotto in un commento colmo d’insulti che potete leggere qui.

Di L'opinionista scalza

Scrivo perchè telefonare è troppo faticoso.

27 pensiero su “Giulia Cecchettin, il femminicidio e la misandria.”
  1. Usiamo il termine maschilismo, che del patriarcato è un’evoluzione (negativa, ma sempre evoluzione) e togliamo ai maschietti la possibilità di dibattere per un mese su un termine che vorrebbero usare come grimaldello che consenta di girare ancora una volta a vuoto per non risolvere il problema.
    Anche nei paesi che consideriamo non patriarcali le donne se la passano male; succede in tutto il mondo, a qualsiasi latitudine: i maschi non vogliono perdere la posizione di dominio e si compattano, sono solidali tra loro, differentemente da noi donne…anzi no, dalle femminette.
    Ci sono pubblicità di grossi marchi ultimamente che mostrano una donna preda, vittima, oggetto. Modelli sbattuti in faccia in formato mt4 x 6 e mi chiedo se quelle campagne pubblicitarie siano realizzate anche da donne.
    Poi ci sono gli uomini, ma a differenza dei maschi sanno cosa sono il rispetto e la civile convivenza.

  2. Che Germano sia bravissimo a scovare i fuffaguru, con tutto il rispetto dovuto, è un’ affermazione piuttosto risibile. Diciamo che, come un orologio rotto che segna l’ora giusta due volte al giorno, ogni tanto ci può anche azzeccare. Infatti nella sua community è un tiro al bersaglio continuo senza alcuna reale discriminante logica né ponderata. Prova ne sia che io stesso sia stato considerato da questo pseudo giornalista di essere un fuffa guru (peccato che non abbia mai nemmeno lontanamente iniziato tale attività e venduto un corso in vita mia!). Questo è a quanto ammonta la sua “bravura” nello scovare certi personaggi equivoci nell’ambito della formazione o del business. Per cui sa tanto mi dà tanto, è ovvio che sia lui per primo un fuffa giornalista!

    1. Io ho scritto “sarà” anche bravissimo. Difficilmente esprimo opinioni. Comunque pare non abbia gradito questo articolo e la reazione della Ciccone al punto di aver annunciato una diretta per domani. E chi se la perde, siamo già lì, come no.

      1. Quando “sua maestà” viene minimamente criticato ,come da buon capo setta (perchè questo è diventato Milite) si rivolge ai suoi adepti per prender posizione contro il proprio interlocutore. Cosa centra questo tema sul femminicidio con la sua community Fufflix? ma nulla ovviamente. Ma siccome qualcuno ha osato andare contro il grande e unico paladino della giustizia lui usa fufflix per farsi scudo con i suoi adepti. e’ diventato uguale se non peggio di coloro che tanto critica

      2. Mesi fa mi sono permessa di criticare senza insulti e senza offenderlo una sua scelta e lui ha fatto un post appositamente su di me definendomi una hater vile e meschina che lo sta solo diffamando colpendolo alle spalle. nessuno ha diritto di critica su di lui, ma lui puo appellare e insultare gli altri. questo sarebbe un giornalista?

        1. A me lo dici? Ecco un altro bell’esempio del suo modus operandi attuato proprio nei confronti del sottoscritto: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02kGFgvdb1A5T8UqBbkERAA7vKXStatzy8Svjj8QVN6QCLsm6Cu9CcECCHD127zucLl&id=100010582875809

          Chiunque osi contraddirlo riceve lo stesso tipo di trattamento. È un bulletto senza arte né parte che prova, tra le tante cose da lui portate avanti con scarsi risultati, a fare l’imprenditore con esiti assolutamente disastrosi, tranne poi venire sul suo gruppo a fare la vittima per qualsiasi cosa gli sia capitata, per cercare appoggio e sostegno. È un provocatore nato fine a sé stesso che con la scusa del voler fare giornalismo d’inchiesta aizza centinaia di suoi pari nel prendere di mira e bullizzare chi a suo parziale modo di vedere non rientra nei canoni del lecchinaggio a prescindere del capo setta millantatore di successi imprenditoriali, presenti, ma soprattutto “futuri” , che esistono solo nella sua testa.

          1. Prendo atto delle tue rimostranze, soprattutto quelle relative all’essere stati additati ingiustamente come fuffari. Ricordiamoci però che, per quanto mi riguarda, sono tutte da verificare, non conosco affatto la vicenda. Non me ne volere, ma nel caso non fosse così ti assumi tutta le responsabilità dei tuoi commenti.

  3. Ovvio. Ho già invitato Milite a provare ciò che afferma. Ed ovviamente ha glissato. Anzi, ti dirò di più, all’ atto pratico penso modestamente di aver contribuito molto di più io, da solo e senza alcun aiuto e senza testate giornalistiche o gruppi di adepti esaltati a supporto, nel denunciare certe pratiche, che il “giornalista d’inchiesta” tuttofare. Questo è solo uno dei filoni in cui mi sono impegnato in passato. Ma c’è anche dell’altro che ho già comunicato in privato proprio al suddetto interessato.
    http://www.trevignanofilmfest.it/scientology-e-una-gabbia-la-testimonianza-di-un-ex/

    1. Beh, intanto sarà bene io ti chiarisca che questo articolo non nasce per attaccare la figura di Milite come antifuffaro, ma trae spunto dal suo atteggiamento nei confronti della Ciccone (e miei) di ometto misogino che non vede né vuole vedere al di là del proprio naso e blatera di misandria, per giunta molto meno preparato professionalmente della donna che ha attaccato, per affrontare proprio questo tema generale.

      Io però devo aggiungere che non sembra tu non abbia mai tentato di vendere corsi e consulenze senza, a quanto pare, un’esperienza e preparazione documentabili.

      Qui, in questo articolo http://antisette.blogspot.com/2017/11/pier-paolo-caselli-life-coach-antisette.html?m=1 sono molti precisi e con tutte le fonti, nell’affrontare la tua figura.

      Ciò giusto per chiarire che non è questo il luogo per confondere le acque e risolvere diatribe personali.

      Saluti.

      1. Il sito in questione è molto probabilmente un sito di copertura di Scientology che viene utilizzato per screditare chi si azzarda a criticarla. Ed io per diverso tempo ero diventato il loro bersaglio preferito, dopo la scomparsa della ben più famosa ex, diventata poi feroce critica, Mariapia Gardini. Quello che loro attuano con quel tipo di strategia, denominata fair game, è per l’appunto la delegittimazione del critico di turno. Dal tuo articolo, che dedichi per metà del suo contenuto alla critica dell’opera di Milite come giornalista, sottolineandone le gravi mancanze (alla faccia del non attaccare la figura di Milite) ho preso lo spunto per confermare quanto da me ribadito. Le competenze da me sviluppate sono state quelle di essere stato coinvolto in un movimento “religioso” che fa della manipolazione mentale il suo fulcro e la sua ragione d’essere, per circa 20 anni della mia vita, per poi uscirne ma solo dopo aver compreso attraverso la lettura e lo studio di decine e decine di testi sull’argomento come riconoscere certe trappole e cosa fare per poterne venire fuori nella maniera migliore. Penso di aver maturato un’esperienza sul campo diretta e personale ben maggiore della stragrande maggioranza degli psicologi attualmente impegnati in quello specifico contesto, anche perché per una decina di anni mi sono confrontato con ex scientologist su diversi forum a tema. Ma come ho già ripetuto diverse volte è stata una breve parentesi nemmeno durata un anno interrotta anche perché il mio sito http://www.percorsoresilienza.com era stato hackerato proprio molto probabilmente da qualcuno a cui certe mie esperienze (Scientology?) rese pubbliche evidentemente davano parecchio fastidio. Onde per cui non ho nemmeno iniziato con quel tipo di attività. Sorvolo sul commento di chi mi fece a suo tempo il sito poiché me ne allontanai proprio perché avevo capito che era una persona con cui non mi interessava professionalmente interagire nonostante, limitatamente all’aspetto tecnico del suo lavoro fosse effettivamente in gamba. Ma solo a mio parere su quello. Comunque tolgo serenamente il disturbo e ti ringrazio per l’ospitalità. Volevo per l’appunto portare solo la mia esperienza a suffragio di determinati giudizi che reputo del tutto centrati e corrispondenti a quello che io stesso mi sono trovato ad affrontare.

        Buona continuazione.

        1. 1. Il mio articolo non è dedicato “per metà” alle competenze di Milite. Mi sa che non l’hai proprio letto bene. Ma manco per niente: comunque è qui sopra, puoi rileggerlo e renderti conto della minkiata che hai detto solo per giustificare che sei arrivato qui perché ti sta sulle palle Milite, ma del femminicidio e del maschilismo non te ne fotte una sega.
          2. Appunto, il finale del tuo commento dimostra che, preso dalla tua questione personale, non hai capito che l’articolo non verte su “Germano Milite è uno sbruffone arrogante con chiunque”, ma “ecco un esempio di come argomenta e reagisce un misogino”.
          3. Cioè tu sei stato fregato per 20 anni da Scientology e siccome ne sei uscito allora adesso saresti più preparato di uno psicologo? Che è come dire che un ex obeso tornato al peso forma può prescrivere diete molto meglio di un nutrizionista od un medico specializzato in dietologia. Geniale.

          Ti riporgo saluti.

  4. Un articolo che disegna in maniera eccellente la figura di uno strano personaggio (Germano Milite, il capo della setta dei commentatori seriali di advertising on Line e generatori di odio) che ha usato un drammatico evento in cerca di “notorietà”. La cosa più bella è che chiunque osi approcciare con pensiero divergente la sua VERITÀ viene aggredito, deriso e tacciato di ignoranza e incompetenza. Credo che lui sia proprio il prototipo del maschio nostalgico del patriarcato (con la sua povera moglie inferiore culturalmente a lui impegnata solo a crescere la sua prole, sempre seguendo i suoi dettami educativi, mentre lui si gongola del suo successo alle live). Avete dedicato anche troppo tempo ad un personaggio minore, ben noto e deriso qui a Napoli

    1. Ma non è che Matteo Pittacorta sta per Matteo Pittaluga?
      https://you-ng.it/2020/05/08/inchiesta-su-matteo-pittaluga-dai-ponzi-alla-formazione/

      No perché nel caso ricordo anche a te che non è che tutti i fuffari, o gli ammiratori dei fuffari (ho trovato un tuo commento sull’articolo che ti ho linkato) messi in croce da Milite possono venire qui a spostare il focus dall’argomento femminicidio e comunicazione misogina e violenta.
      Che è l’unico argomento che m’interessa.

      1. No assolutamente.. io condivido la vostra posizione e non ho alcuna connessione con i personaggi che il signore bullizza… io ho solo espresso una mia idea e ritengo schifoso che Milite cerchi notorietà usando un tema così delicato

  5. Non ho voglia di entrare nell’intera questione, ma a me pare chiaro che in Italia abbiamo un grosso problema di analfabetismo funzionale e in particolar modo quando si parla di numeri e statistiche, oppure c’è semplicemente malafede nel voler raccontare i dati come ci comodano.
    Dire “i femminicidi sono in calo” è un’affermazione corretta, perché si riferisce chiaramente al valore assoluto. Nella frase di Openpolis ti sei persa il “PROPORZIONALMENTE” che cambia parecchio le carte in tavola. Se passo da 40 femminicidi su 100 in un anno, a 30 femminicidi su 60 l’anno dopo, questi sono effettivamente calati, ma in proporzione siamo passati dal 40% al 50%!
    La stessa cosa viene fatta coi dati europei, se guardiamo il dato totale siamo quarti o quinti, soprattutto perché siamo il 3° stato per popolazione, ma se guardiamo il dato ogni 1000 abitanti, siamo nelle posizioni più basse (migliori), per quanto non ci sia da vantarsi è segno che le cose vanno meglio di altri paesi (oltre a esser in diminuzione).
    Il problema sappiamo che esiste, la domanda è se ingigantirlo serva…

    1. Concordo con te sul fatto che in Italia ci sia un grave problema di analfabetismo funzionale.
      Una fra le tante caratteristiche dell’analfabetismo funzionale è il meccanismo cognitivo del bias di conferma.
      Ti spiego come funziona: uno ha una certa convinzione in testa e così, anche inconsapevolmente, va cercando solo le fonti che gliela confermano. È tipico dei complottari no-vax questo, ad esempio.
      Nel fare ciò può anche ricorrere alla cosiddetta “lettura selettiva”: vale a dire non si rende conto di non leggere tutte le parole di ciò che sta leggendo.
      E questo è quel che è accaduto a te: tu scrivi infatti, ed è il PERNO del tuo commento, “nella frase di Openpolis ti sei persa il PROPORZIONALMENTE” (l’hai proprio messo in maiuscolo eh, è decisamente il perno).
      Eh no, te lo sei perso tu che io non me lo sono affatto perso (scusa il gioco di parole): l’ho messo pure in neretto, persino sottolineando, fra parentesi, con una battuta, che si stava facendo una proporzione. Per la precisione ho scritto “Anzi, proporzionalmente (le saprà fare le proporzioni Germano? Se continua a documentarsi su Libero la vedo dura) si tratta addirittura di un dato in crescita“.
      Sta quassù, vatti a rileggere l’articolo: possibilmente senza ricercare i tuoi bias di conferma.

      Ecco, siccome non ho ancora finito di smontar… ehm contestarti il commento, ti aggiungo un link: https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/omicidi-di-donne

      Questa non è Openpolis, e nemmeno La Valigia Blu, così usciamo dalla diatriba eh: è l’Istat. Troverai un file xlsx da scaricare, a quel link.
      Contiene le cifre di tutti gli omicidi avvenuti in Italia dal 2002 al 2022, suddivisi in 3 tabelle: tutti, vittima uomo, vittima donna.
      Ognuna di esse riporta poi quante vittime sono cadute per mano di conoscenti, sconosciuti alla vittima, non identificati e poi semplici parenti oppure “marito, fidanzato,partner/ex partner”.
      È un lavoro lungo eh, leggersi bene quelle tabelle, occorre non essere degli analfabeti funzionali: cosa che tu sicuramente non sei.
      Però una volta fatto ti renderai conto che non si sta affatto “ingigantendo” un problema, che il problema non è “in calo da 20 anni” e che “proporzionalmente” è anzi addirittura in crescita.
      Buon lavoro.

      1. Ti ringrazio per aver descritto il problema appunto del tuo bias di conferma e ti ringrazio per i dati aggiuntivi.
        Io dalle parole di Germano capisco che i femminicidi sono in calo, e per calo io intendo valore assoluto, IL TASSO lo hai tirato in mezzo tu, a sto punto credo volutamente, e da quello ti agganci giustamente al PROPORZIONALMENTE di Openpolis.
        Se guardo i dati dell’excel che mi hai gentilmente linkato è visibile una (seppur lenta) riduzione, passiamo da anni con picchi di 80-90 ai più recenti più vicini ai 70. Per scrupolo ho anche provato a far disegnare da excel una linea di regressione/tendenza ed è appunto in leggera, sicuramente troppo leggera, discesa, ma almeno non si può dire il contrario.
        La cosa che mi fa parecchio strano è che sembra quasi preferiate (perché non sei l’unica evidentemente) che siano in aumento per aver ragione, ma ti rendi conto?

        1. Curioso che tenti di rigirare la frittata definendo il mio, un bias di conferma, sorvolando con nonchalance sul fatto che tutto il tuo commento si basava su “ti sei persa il PROPORZIONALMENTE”. Ti ho dimostrato che non me lo ero perso affatto e tu… niente, non una parola di rettifica (tipo, che so “ah, non avevo letto, scusa”),fai finta che non te l’abbia dimostrato e passi oltre.
          Anche perché quel “proporzionalmente”, che invece ho messo, smonta del tutto anche la tua conclusione: cioè che preferirei (anzi, preferiremmo, noi donne tutte) che il dato fosse in aumento.
          Quando sarai pronto ad una discussione che non fa finta, ripetutamente, di non aver letto, allora riparleremo anche della fondamentale espressione “leggero calo”, che non è più un’opinione ma un numero, e del fatto che stai quindi parlando di un “leggero” calo (non “grande”, non “evidente”. “Leggero”, hai dovuto ammetterlo. “Leggero” vuol dire che praticamente è stabile) degli omicidi di donne da parte di partner ed ex partner. Cosa che nasce dalla cultura maschilista che stai goffamente provando a difendere, ma come vedi i numeri ti smentiscono.
          Stammi bene.
          Ed impara ad argomentare, non ti riesce per niente bene. Esattamente come a Germano Milite.

          1. Guarda, se stiamo a guardare il pelo hai ragionissima, il mio errore è stato accorgermi della tua non comprensione del testo mezza pagina dopo, il turning point è evidentemente quando tiri fuori il tasso (me l’ero perso) e il proporzionalmente è la continuazione comprensibile del tuo errore. My bad ovviamente, ma il punto del mio commento cambia? per te che vuoi fare la sofista e avere ragione si. Per la logica no.
            Germano ha detto una cosa CORRETTA, tu hai ribattutto con una cosa DIVERSA e hai fatto la figura dell’analfabeta funzionale o della mistificatrice alla grillina che piega i numeri a piacimento.
            Calo è calo, e i dati ci mettono in una posizione tra i migliori paesi d’Europa (o meno peggio) fattene una ragione a prescindere da me, Germano, Libero o altro… insistendo non credo tu faccia un gran servizio alla causa.

          2. fammi capire… parti dicendo che ho “ragionissima” e poi concludi che non ce l’ho?
            Io non faccio la sofista: semplicemente con me il giochino di rigirare le frittate non funziona.
            Ma continua pure eh, mi sto divertendo

          3. ah e comunque (sempre perché leggo a pezzi perché sei un po’ noiosa e scontata) io ti ho criticato sulla statistica con cui fai evidentemente a pugni, da lì a dire “cultura maschilista che stai goffamente provando a difendere” serve un salto di sofismo notevole e francamente ti squalifica totalmente in quanto a rispetto e livello di confronto.
            Un giorno forse capirai che ti poni dalla parte della barricata assieme a quello stesso maschilismo, ma temo di no.
            Ti saluto

          4. Ahahahah! Ah quindi non è che leggi a pezzi perché sei un analfabeta funzionale che fa lettura selettiva: è perché io sono noiosa. Ovvio, colpa mia, di donna. E poi ti lamenti che ti ho detto che difendi goffamente il maschilismo ahahahah.
            Ciao maschio. Oh, se vuoi tornare a renderti ridicolo la strada ormai la conosci.

    1. Ma infatti io mica ho contestato l’attività antifuffa. Dimmi, ho contestato quella? Ci vedi un attacco personale su quella? Mi pare anzi che io abbia mandato a quel paese senza complimenti chi è venuto qui a lamentarsi di quella, più limpida di così.

  6. Ma sto articoletto? A che serve ? A cercare il pelo nell’uovo? Ma una cosa che ha detto germano, può cambiare quello che è il presiniente ? Bah … mille volte meglio Germano ma che dico infinitamente meglio, a confronto del presinientissimo.

    1. Perdonami, ma se vuoi commentare su questo punto devi essere preciso ed onesto intellettualmente.
      Ho scritto e riscritto ovunque che non vedo alcuna differenza fra i due soggetti dal punto di vista della PRESUNZIONE, arroganza e metodi di reagire: non altro.
      Né nel mio “articoletto” né altrove troverai mai che io gli abbia dato (vado a memoria eh) del “truffatore/pluripregiudicato/fallito” o similia. E se ho usato il termine “incapace” l’ho accostato a “di accettare critiche”, non tout court come insulto ed epiteto generico. Né l’ho accusato (e mai lo farò) di alcun reato di natura monetaria.
      Nel mio articoletto ho mosso semplicemente delle critiche (condivisibili o meno) educatissime ed esposto dei dati di fatto veri (ad esempio che YounNG sia una testata online che non pubblica praticamente nulla).
      Reazione? È nel commento che ho ricevuto e che è oggetto dell’articolo successivo:
      A. Insulti come se piovesse (è roba che fa anche Saba? Sì)
      B. Denigrazione a manetta per delegettimare l’autore della critica (è roba che fa anche Saba? Sì)
      C. Minacce di querela ad muzzum (è roba che fa anche Saba? Sì).

      Ed anche in mail private, commenti FB, ulteriori commenti giunti qui.

      E tutto ciò, peggio mi sento, da uno che si vanta continuamente di essere un giornalista, che lui conosce la deontologia, la professionalità e la legge: no, perdonami ma non è deontologia, un tale comportamento. E non si può liquidare con “eh, ma ha solo un caratteraccio”.

      Adesso se vuole può commentare e scannarsi con Saba pure qui, si assumeranno loro la responsabilità di ciò che dicono l’uno dell’altro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *