Questo pezzo parte dalla protesta dei portuali di Trieste contro il GreenPass: di oggi, 18 Ottobre 2021. Sono volati schiaffi, lacrimogeni ed idranti.
I portuali, capitanati da tale Stefano Puzzer
chiedono a gran voce che venga tolto l’obbligo del GreenPass per poter lavorare.
Il GreenPass, com’è noto, viene rilasciato a chi:
a) si è vaccinato contro il Covid.
b) non vaccinato si deve sottoporre a periodico tampone. A sue spese (se l’azienda per cui lavora decide di non accollarsi la periodica spesa).
Ne segue che, ovviamente, risulterebbe molto meglio vaccinarsi e morta lì.
Ed è qui che casca l’asino: perchè, siccome ai portuali, così come a molti altri, qualcuno ha messo in testa che il vaccino è un “siero genico sperimentale” con decine e decine di effetti avversi, un esperimento mortale sulla pelle dei cittadini, i portuali giustamente non ne vogliono sapere. Sono arrabbiati, direi furiosi.
Hanno ragione. Se sto vaccino è un liquido che ci fa morire tutti hanno ragione. Già lavorano per quattro lire, sfruttati e senza diritti: che gli venga chiesto pure di fare da cavie per poter pagare l’affitto e mantenere i figli è schifoso e vergognoso.
Ok.
Vediamo chi è che dice ai portuali (e non solo a loro, ripeto) che il vaccino è pericolosissimo e li stanno mandando alla morte per fare esperimenti: ne cito solo alcuni ma se i portuali, e chi per loro, vuole informazioni “no main stream” su altri, sono ben disponibile a fornirle.
La dott.ssa Barbara Balanzoni
I portuali cantano la canzone inventata da lei, che lei invita ad intonare mentre manifestano: “la gente come noi non molla maiii…”
Dove sta, la dott.ssa Barbara Balanzoni, mentre la classe operaia, i suoi follower, si becca cariche della polizia, idranti e lacrimogeni?
In ferrata: cioè ad arrampicarsi sulle montagne (che è un’attività sportiva che richiede un certo investimento di denaro: roba da borghesi ben pagati). Ma, prima di andare in ferrata, trova il tempo di farsi un selfie al fianco sottile ed alle tette: dando pure degli idioti ai suoi follower che, timidamente, le chiedono perchè lei non stia in piazza.
Perchè, siccome lei è la dottoressa plurilaureata e voi dei semplici operai, non avete alcun diritto di contestare il fatto che se ne stia serena dietro il suo telefono, nell’ingresso di casa, a farsi le fotine. Non rompete il cazzo, plebei.
Davide Zedda.
Giornalista (pubblicista: vedremo in un prossimo articolo perchè).
Detiene, oltre ad una pagina FB , anche chiaramente un canale Telegram, ovviamente a suo nome. (Ah, anche la Balanzoni ha il canale Telegram: come faccia a gestire tutta sta roba, twittare ogni 5 minuti, e poi anche lavorare, è un mistero. Io a malapena riesco a stare dietro alla chat della mia pagina FB).
Giusto ieri, 17 ottobre, Davide Zedda postava, su suo canale, quest’audio: ascoltatelo. Perchè manca solo che dia degli “idiots” ai suoi follower come fa la Balanzoni.
Inizio: “Qualsiasi commento che dovesse comparire prima della fine della velocità normale dell’audio verrà eliminato il commento e bannata la persona che scrive il commento”. Cioè TUTTO: lo dovete ascoltare tutto, sto audio di 16 minuti. Chiaro? Ed io, Davide Zedda, capo supremo, sto qui a controllare chi osa scrivere prima e lo banno subito. (Zedda è quello che dice che i dittatori sono gli altri).
Dal minuto 1.40 a 2 circa in poi: lungo rimprovero su coloro che osano porre domande, anche solo curiose, che mettono in dubbio le fonti, e poi… “Questo canale è seriamente in pericolo. Perchè non c’è un reale impegno, da parte di tutti, a sostenerlo con le donazioni“.
LE DONAZIONI. I SOLDI.
Sganciate i soldi, idiots.
E se non li sganciate, e mi beccate che sto rubando video da altri canali spacciandoli per miei, “giornalista d’inchiesta“
insceno il finto infarto e vi minaccio di denuncia (“sto seriamente avendo un attacco di cuore, dovrete rispondere di omicidio, voi sapete quali siano i miei problemi di salute“).
Già: perchè uno che sta per avere un infarto si mette a mandare gli audio su Telegram, come no (o forse perchè sa che ci sono degli “idiots” che gli credono?): così come una, tipo la Balanzoni, che si sta arrampicando sul Cervino, aggrappata alle rocce, trova il tempo di twittare
Max Massimi.
Di lui ho parlato fino a ben oltre la nausea (esiste un modulo “Cerca“, in questo blog, sulla destra: non sta lì per figura. Uno scrive, ad esempio, “Max Massimi”, e saltano fuori tutti gli articoli. Non mi fate fare eterni link interni, dai: indagate).
Bella foto in bianco e nero pure la sua: fa fine e non impegna.
Una pagina FB ed un canale Telegram, Qui Radio Londra International.
Max Massimi, lui, non alza la voce: lui blandisce. Ha quel tono da finto prete che ha raggiunto il Nirvana, cosa che fa parecchia presa sulla casalinga inquieta. Lui punta sul senso di colpa: in un paese cristiano è garanzia di riuscita, il senso di colpa. E, soprattutto, non usa mai il termine “donazioni”.
Video del 7 giugno 2021 (credo: giorno più, giorno meno)
“E buonasera ancora branco. C’è un sondaggio di poco fa, che vi domandava se eravate disponibili a partecipare a quell’informazione corretta della resistenza, che non si prostituisce. Ho notato che alcuni di voi, pochi per fortuna, hanno risposto no, o non so. Ecco… Se avete risposto no o non so uscite dal branco. Non avete ancora compreso cosa sta succedendo. Uscite ed in bocca al lupo”.
Capito? Esci. E peste ti colga: se non partecipi devi uscire. E se esci ti succederanno le peggio cose. In bocca al lupo.
Alex Pinto.
Opinioni Libertarie news: due pagine fb ed un canale Telegram.
In cui, puntato in alto, c’è sempre lo stesso messaggio:
Conclusioni.
Al di là dei grandi nomi (Castellino, Fiore, e più su ancora fino ai capi di partito), questa è la grande vergogna. Altro che la reazione dello Stato.
Nei porti, nelle strade, nelle piazze, c’è la gente. La gente vera.
Quella che lavora davvero (non come i finti maestri di yoga e finti giornalisti e finti avvocati) e dichiara tutto e deve pagarsi mutui e mantenere figli.
Stremata da anni di politiche indegne e corruzione (a cominciare dal Job Act e giù scendendo): su quella gente, ed il suo sacrosanto malcontento, i furbetti, compresi certi avvocati veri, stanno pasteggiando impunemente. Mandandola al massacro, ad affrontare manganelli, idranti e lacrimogeni. Mentre loro se ne stanno sereni a casuccia a twittare, fare dirette e selfie.
A quella gente avete raccontato emerite idiozie sul vaccino, i tamponi ed il Covid perchè il terreno del malcontento era fertile: concimato da decenni di schifo. In cui sì, pure la CGIL ci ha messo del suo.
Il dubbio legittimo è che non ve ne freghi nulla della salute ed il benessere economico di quella gente: vi frega solo del vostro. Che vi diano notorietà spicciola e/o soldi. E se non ve li danno, o osano contestarvi, andate giù di insulti, ricatti psicologici, minacce di denuncia ed improbabili attacchi di cuore.
Perchè non si smette di battere il ferro finchè è caldo, la si spreme fino all’ultimo, sta grandissima vacca da mungere caduta dal cielo all’improvviso: senza dignità e rispetto. Che domani, chissà, toccherà di nuovo tornare nel limbo di quelli che in qualche maniera provano ad arrangiarsi.
Ed intanto quella gente non si è vaccinata, per ascoltare voi che siete così bravi: e rischia ancora di morire, o di far morire genitori e nonni. Ma chi se ne frega, giusto?