Tempo fa, il 19 febbraio, scrissi un articolo su un personaggio minore del fronte negazionista: il Prof. Davide Suraci.
Laureato in Agraria, docente di Estimo e Biotecnologie Agrarie (vabbè, lui “Agrarie”a volte se lo dimentica, scrive solo “Biotecnologie”): nonchè fervente no-vax e titolare di un numero spropositato di profili, pagine, siti etc etc. Una certa aura di competenza, via.
Spunta oggi, il Prof. Suraci, a commentare quell’articolo. Le spiace, Professore, se le rispondo, invece che con un altro commento, con articolo a parte? Sa, ho notato che è meglio così: i commenti sotto gli articoli poi si perdono.
Analisi del commento.
Gentile signora “opinionista” ed esperta di analisi del testo, sono stato certamente un docente di Estimo e sono tutt’ora docente di Biotecnologie agrarie (ambedue facenti parte della medesima classe di concorso). L’estimo, per lei che non lo sa, insegna anche a valutare i rischi di tutti i tipi (anche quello biologico)…
IMPRECISO.
L’Estimo è una disciplina che insegna a formulare un giudizio di valore intorno ad un bene economico.
Se di rischio biologico si occupa, al limite questo è connesso solo al campo dell’edilizia e dell’agraria (o vogliamo mettere sullo stesso piano la biologia di una patata e quella di un essere umano?). A tal proposito è illuminante questa relazione sulla scienza dell’estimo pubblicata di recente sul sito della FIDAF (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali). Sito che il prof. Suraci sono certa conoscerà.
…con la metodologia di analisi costi/benefici. Il libro di testo di biotecnologie agrarie in uso presso il mio istituto include molti capitoli inerenti alle biotecnologie umane, animali e vegetali, oltre che allo studio della patologia, eziologia, epidemiologia e prevenzione delle malattie sia animali che vegetali. E ai miei studenti insegno proprio queste.
FALSO.
Un testo di biotecnologie agrarie non può contenere molti capitoli inerenti alle biotecnologie umane: al massimo ne avrà un paio sulla trasmissione dei caratteri, le leggi di Mendel e l’ereditarietà multifattoriale. Che servono da preambolo per parlare, di nuovo, di patate e mele. E pecore. (A tale proposito un link ad uno dei testi dedicati all’insegnamento delle Biotecnologie Agrarie, edito da Mondadori, con dettagliata esposizione dei contenuti).
Si dà il caso che la formazione dei laureati in agraria (nel mio caso ho affrontato anche esami universitari di anatomia e fisiologia degli animali domestici, microbiologia e virologia, genetica, nutrizione umana e animale, ingegnerizzazione biologica, ecologia, patologia animale e vegetale), almeno quella degli appartenenti alla mia generazione (ho 67 anni), sia molto più ampia rispetto a quella dei laureati uscenti dagli attuali corsi di laurea.
ININFLUENTE.
Io ho un curriculum di Lettere Moderne alle spalle: ho affrontato, fra gli altri, un esame di Sociologia (30), uno di Psicologia Generale (30), uno di Psicologia Sociale (30 e lode), uno di Storia Romana (28) ed uno di Storia Contemporanea (30 e lode anche lì). Ciò non fa di me né una sociologa, né una psicologa né tantomeno una storica. Come lei non è un virologo o un genetista.
Abituato da sempre alla ricerca delle fonti bibliografiche nelle sedi opportune, divulgo solo ciò che non può essere smentito, escludendo categoricamente il mainstream televisivo e il googling.
FA RIDERE.
Se un fulgido esempio della sua ricerca delle fonti bibliografiche è il ripostare un articolo maltradotto da tale Maria Cristina Bassi, laureata in lingue esperta di astrologia, che nel suo sito vende a 149 euro lo Zapper, emettitore di frequenze per contrastare i funghi… beh, dottore, mi permetta a questo punto di dubitare anche della sua affidabilità in materia di patate, carote, muffa e porcini.
Le fonti EMA, che lei intende scavalcare propinando dati ISS e AIFA (questi sì che sono ampiamente sottostimati, anzi recanti delle esclusioni arbitrarie), rappresentano una indiscutibile fonte ufficiale sebbene non prive di difetti.
TENDENZIOSO.
Si espone qui il suo punto di vista (le fonti EMA sono migliori di quelle ISS, Istituto Superiore di Sanità, ed AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco) presentandolo come un dato di fatto. Inoltre si dimentica (vedi il caso) di precisare che quel che è stato contestato, nel mio articolo, non è la fonte EMA (attendibilissima), ma la SUA interpretazione errata e tendenziosa dei dati riportati.
Non è un caso che sia Facebook che Google censurino ampiamente il database EMA.
MA QUANDO MAI??? L’EMA, AGENZIA EUROPEA DEL FARMACO, CENSURATO??? Basta scrivere EMA ovunque, di che sta blaterando???
Quanto alla destra e alla sinistra, ai fasci di combattimento e alle brigate rosse, ha fatto un enorme buco nell’acqua.. Se ci sono dei contatti con soggetti dell’una o dell’altra sponda (non ho mai fatto politica e me ne vanto) sono del tutto casuali. Quando condivido qualcosa di qualcuno con cui potremmo avere delle identità di vedute scientifiche non gli chiedo della sua militanza.. Non mi interessa e non la userei mai come strumento di diffamazione..
SALTO VOLENTIERI.
Perchè a “scientifiche” il mio sussidiario delle elementari si è buttato dal quarto piano.
Relativamente al mio sito web sulle reazioni autoimmuni, è stato utilizzato come punto di riferimento da parte di medici e primari di clinica ed è stato anche citato come durante due convegni internazionali sulla materia.
QUI SONO CURIOSA.
No, davvero. Dopo tutta sta analisi sono davvero curiosa di sapere quali sono i medici e primari che hanno preso il suo sito come punto di riferimento: porti pazienza ma non ho voglia di cercare. Mica saranno farmacisti che si spacciano per virologi e vendono a caro prezzo integratori a base di olio di serpente? Autocandidati al Nobel che pubblicano solo pagando? Quelli no, per piacere.
Ed anche i due convegni internazionali: se di Scientology non valgono però eh, glielo dico prima.
Buona fortuna. Ne avrà sicuramente bisogno.
È una minaccia, Professore? Perchè, sa, suona proprio come tale: nero su bianco.
Incredibile. Sconcertante.
Quasi infantile il modo di porsi di questo scienziato (?).