Lun. Ott 14th, 2024

La premessa è sempre la stessa: esisterebbe un ristretto gruppo sovranazionale di malvagi individui, tutti d’accordo fra loro, che vessano l’umanità intera rendendola schiava. Ed il Covid sarebbe la loro ultima trovata: Covid che non esiste, non mettetevi la mascherina e non vaccinatevi, bla bla.

Malvagi individui in realtà già smascherati anni fa da una sparuta compagine di coraggiosi sardi. Che ora ci riprovano, a far aprire gli occhi (ed il portafoglio) al mondo, visto che all’epoca non molti raccolsero il loro accorato appello.

Tutto parte da questo signore qui: Giancarlo Di Tiamat.

Il quale, già intorno al 2015, ebbe una “brillante” intuizione: importare anche lui in Italia la teoria pseudo legale di Freeman on the Land, a sua volta più antica.

Freeman on the Land, come recita Wikipedia, è una sorta di movimento d’opinione, più libertarista che anarchico, nato e diffusosi nei paesi di lingua anglofona: in buona sostanza, secondo quelli di Freeman on the Land, gli stati sovrani non esisterebbero, sarebbero solo aziende quotate in Borsa. Siamo tutti esseri umani liberi, costretti a portare un cognome che non è nulla più che un metodo di catalogazione della merce-uomo, e possiamo sganciarci da questa farsa con una semplice raccomandata: e da lì non ubbidire più a nessuna legge. Compresa (e direi soprattutto) quella economica: tasse, debiti, mutui etc etc.

Stranamente, l’FBI li considera una minaccia terroristica interna. Nel solo Canada sono 30mila.

Ed in effetti non c’è da dargli torto, all’FBI, leggendo il messaggio che ti si para davanti non appena apri il sito del Tribunale Popolare, la versione italo-sarda del Freeman.

Il Tribunale Popolare.

Già con quel messaggio sopra, per la Polizia Postale, ce ne sarebbe pure di avanzo. Ma, trattandosi di un Tribunale, ci sono anche una sezione denunce ed una lista di inquisiti (oltre che l’immancabile form per le donazioni).

La maggior parte di questi “inquisiti” sono pubblici ufficiali operanti in Sardegna, che si sono ritrovati a vario titolo coinvolti in una spiacevole vicenda in quel di Lodè – Nuoro, nel maggio 2017: quando un tale Carlo Carta, convinto sostenitore di tutta la teoria, veniva sottoposto a TSO (embè…).

Ehm, scusate… “carlo della discendenza carta”: si deve dire così e scrivere con le minuscole, fra gli esseri umani liberi.

Su un misconosciuto blog si trova la narrazione dettagliata e sdegnata della questione, comprese le registrazioni delle telefonate di “carlo della discendenza carta” con il pazientissimo Maresciallo dei Carabinieri Stefano Giglioli (a cui va la mia pacca sulla spalla), e l’irruzione in ospedale della Guardia Popolare del Popolo Sovrano con il suo Ambasciatore: che vi consiglio di guardare così reggete meglio il prosieguo dell’articolo.

Dietro tutto ciò c’è il sig. Giancarlo Di Tiamat, al secolo Giancarlo Gerano.

Lo prova non solo questo articolo del 2017 di Leonardo Bianchi per Vice.com, ma anche l’atto costitutivo del Tribunale Popolare, del “17 gennaio Anno Mundi 5775 (A.D. 2015)”: posizione n.7.

Il problema (e finalmente giungo al punto) non è tanto la follia apparente dietro tutto ciò: ma che il sito del Tribunale Popolare risulti registrato, stando a Whois, a nome di tale Larry G. Johnson, del Sistema Economico Sovrano. E quel Larry G. Johnson ha un indirizzo mail, Onepeople65, che corrisponde proprio ad un nick usato da “giancarlo nato gerano” per pubblicizzare i percorsi naturalistici in Sardegna della sua Olisticavenue.

Ne segue che, dietro il Sistema Economico Sovrano, è probabile ci sia sempre lui, Giancarlo Gerano: l’imprenditore della Sistemi Energetici Innovativi di Sassari, nonchè ex candidato molto perdente (totale voti 11) alle Comunali di Sassari del 2010 nella lista Sinistra Unita.

Il Sistema Economico Sovrano.

Nasce da un’idea riveduta e corretta, di qualche anno fa anch’essa, di tale Claudio Giunta, la cui immagine profilo di Fb campeggia un po’ qua e un po’ là anche sul sito del “Sistema”: il progetto Eden. Una sorta di delirio onirico di una società basata sull’assenza del denaro ed i vincoli ad esso annessi. Un sogno di società basata sul baratto, via.

Un disoccupato di Modica, in Puglia. Lo dice lui stesso. E forse così si comprende perchè ambisca al ritorno alle caverne.

Attenzione: alla luce di ciò, non prendetela sottogamba, la faccenda.

È roba molto professionale, quella del Sistema Economico Sovrano: un sito ben fatto, non da ultimo scappato di casa. E sulle innumerevoli pagine FB correlate (Anarchia e Nuovo Sistema Economico Sovrano | FacebookSistema Economico Sovrano “Sovereign Economic System” | Facebook, etc etc) campeggiano traduzioni in inglese praticamente ineccepibili. Con il nome dell’admin protetto dalla Privacy Protect LLC, una società inglese che tutela ed oscura a pagamento (il vil denaro degli stati sovrani) il nome dei titolari dei siti web.

D’altronde Gerano non pare per nulla uno stupido con l’accento da pastore di pecore.

Bene. Cosa si fa se si abbocca e si entra nel circuito del Sistema Economico Sovrano (registrato presso il Tribunale Popolare, ovviamente)? Lo si evince con estrema chiarezza dall’art. 8 dello Statuto.

Leggetelo bene…

Si apre un conto. E si presta la propria opera, innanzitutto: e siccome non esiste il denaro e siamo al di fuori delle leggi del “Trust”, lo si fa senza alcuna tutela e responsabilità (dagli infortuni in giù). Ricevendo in cambio il diritto a sfruttare gli altri nello stesso identico disumano modo. Si chiama lavoro nero, nei “non riconosciuti” stati sovrani.

Se accumuli parecchio credito in questo modo (e qui andiamo nella sezione Reddito di Esistenza e Integrazione Contributiva) potrai anche vantare poi il tuo diritto di sfruttamento degli altri per un lasso di tempo indeterminato.

Comunque, se non si riesce a contribuire con la propria energia, lo si può fare con gli euro (chi l’avrebbe detto?), che verranno convertiti (certo) nella moneta energetica del Sistema, i DIN: e si potranno anche ottenere prestiti, che dovranno essere restituiti con una quota mensile pari ad un terzo delle proprie entrate. Che, signori miei, se parliamo di euro, fossero anche solo quelli nel conto del “Sistema”, si chiama usura. Sempre negli stati sovrani non riconosciuti.

Ad oggi un po’ di gente (per fortuna non molta) ha già versato quote. E chiede (ma pensa) quando inizierà la rivoluzione.

Io sa che faccio, sig. Gerano, e fondatori tutti (compresi i coach di marketing e vendite cofirmatari)?

Facciamo che segnalo anche voi, alla Polizia Postale: tanto ormai ho il filo diretto con la Caserma.

PS. guarda caso ci ho scoperto capitani di COEMM e CLEMM, in mezzo a sto giro. Come questa signora qui, Marina Costa, che so segue il mio blog.

Di L'opinionista scalza

Scrivo perchè telefonare è troppo faticoso.

6 pensiero su “Il Tribunale Popolare ed il Sistema Economico Sovrano.”
  1. Entrare in un reparto ospedaliero psichiatrico o no è da incoscienti. Da criminali!
    Uno sconosciuto (non di questa risma) è entrato nel reparto di neurochirurgia per chiedere obolo con santi e santini; ho chiamato i carabinieri.
    Questi si sono permessi di entrare in gruppo???
    In un reparto così delicato???
    Spero abbiano passato un bel po’ di guai.

  2. Tutto questo è pericoloso. Se si somma il seguito di questi personaggi e quelli di tanti altri che fanno le “dirette” (a pagamento) mi verrebbe da stimare che ce n’è abbastanza da formare un partito di maggioranza relativa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *