I dati di partenza sono due. Il primo è questo:
Quando i cosiddetti “negazionisti” dicono che la stessa OMS ha dichiarato che la mascherina sia “pericolosa” ed “inutile” stanno deliberatamente mentendo su ciò che l’OMS dice, stravolgendo le indicazioni cristalline.
L’OMS, in sintesi, dice che al massimo può creare una dermatite. Il punto è che, se usata scorrettamente, può risultare dannosa: te la devi mettere come va messa (coprendo anche il naso), non la devi toccare con le mani sporche, e la devi cambiare spesso.
Insomma, il solo rischio rappresentato dalla mascherina è che può indurre la convinzione che, una volta indossata quell’unica che ti sei comprato nel 1986, puoi andare in giro tranquillo sentendoti Superman, toccando tutto e tutti e mettendotela in tasca quando entri in casa.
Questo è l’unico rischio. E lo ripeto perchè sia chiaro.
Ne segue il secondo punto: che chi spinge la gente a non indossare lo strumento principale che abbiamo a disposizione per contrastare la pandemia sta commettendo un reato. Ed anche grosso.
Art. 438 del Codice Penale, sui delitti colposi contro la salute pubblica.
Mi pare che sia proprio il caso di specie: un virus ad elevata ed incontrollabile capacità di diffusione.
Ovviamente la pena di morte non esiste più, e quindi ci si fa da tre a dodici anni di carcere.
E allora vediamoli un po’, in un elenco che non ambisce certo a voler essere esaustivo, quelli che stanno sfidando la legge da mesi, e finora impunemente: senza che nessuno si muova.
Stefano Montanari.
Farmacista che vende integratori alimentari di sua invenzione ed autore delle seguenti affermazioni.
L’infarto. E non solo…
Il cancro. La mascherina, secondo Montanari, 185mila mi piace sul suo profilo FB, provocherebbe il cancro: e la Magistratura zitta.
Mariano Amici.
Medico di base, molta politica più che medicina, in passato. 24mila follower ed un video sui tamponi ai kiwi.
Pure lui, sulla mascherina, dichiara:
Giusto l’Ordine dei Medici si è mosso: la Magistratura stiamo ancora aspettando.
Giulio Tarro.
Solo il suo profilo principale fa 20mila follower. Poi ci sono tutti i gruppi correlati.
Uno stuolo di avvocati dietro, che denunciano chi ne smaschera il CV gonfiato, ed un’associazione a nome L’Eretico, che offre assistenza legale a pagamento a chiunque incappi nella legge se segue le sue indicazioni.
Che sono queste:
Non mi sono giunte notizie di indagini della Magistratura aperte nei confronti di queste dichiarazioni così pericolose per la salute pubblica. Nel frattempo Tarro si vaccina contro un virus che non deve far paura a nessuno.
Pasquale Maria Bacco.
Insieme a Giulio Tarro nell’Eretico. Lo si può ascoltare in questo video:
Insieme a lui attendiamo che venga segnalata alla Magistratura anche Beatrice Silenzi che lo intervista, ne tesse le lodi e gli dà visibilità.
Sara Cunial.
Deputata delle Repubblica a cui si concede, mentre quei cittadini che la pagano stanno morendo, di portare tutto questo nelle sale stampa del Parlamento, che poi passano pure per audizioni alla Camera. Anche per lei attendiamo che la Magistratura si muova: o almeno il Presidente della Camera.
E poi… Tutti i gestori di mille canali e pagine Fb che diffondono ed osannano queste fake news, che ripeto sono attentati alla salute pubblica.
Ad esempio Il nuovo Ordine mondiale fallirà, 31mila follower.
Dove si trovano anche mille personaggi minori, colpevoli dello stesso reato di epidemia colposa: due fra tutti…
“Non mi dovete rompere i c… perchè è stato provato che le mascherine non servono a un c… è stato provato che sono dannose“. Una posizione di prestigio nel mondo musicale di Lucca e 34mila follower.
La Magistratura non se n’è ancora accorta, a quanto pare.
Maura Granelli.
Nonna Maura, ora legata alla DC che al Sud appoggia sindaci coinvolti nello scandalo rifiuti. E con COEMM. Ex candidata perdente con Forza Italia alle scorse regionali.
E le era andata male anche la carriera di medium e fattucchiera: a leggere le carte esentasse ci vuole talento.
E soprattutto bisogna ricordarsi le password, per poter eliminare vecchi profili che ti si potrebbero ritorcere contro quando ci si vuole riciclare.
Anche lei dichiarazioni pubbliche che incitano alla “ribellione”: “quelli che accettano la mascherina, quelli che accettano il distanziamento sociale”.
Oppure la giornalista del Giornale, Francesca Galici, che scrisse un articolo su questa rissa su un treno fra una signora che pretendeva l’uso della mascherina ed un tizio che si rifiutava d’indossarla:
Articolo in cui l’accento è posto solo sui toni rabbiosi della signora, ed il suo turpiloquio: non una parola spesa su quanto lei avesse ragione da vendere.
Conclusioni.
Personalmente chi scrive è abbastanza stanca, di questa pandemia, vorrebbe tornare alla sua normale vita di prima: ad abbracciare i suoi genitori anziani senza il timore sotterraneo di metterli in pericolo, farsi un aperitivo la sera in un locale affollato o andare in ospedale per un controllo di routine. E togliersi sta mascherina dalla faccia.
Ed è convinta che, ritardi nell’arrivo del vaccino e varianti inglesi e nigeriane a parte, saremmo molto meno nei guai, se certe persone che speculano sulla credulità popolare (che è un altro reato), venissero fermate davvero da chi di dovere. Che pare non accorgersi di nulla, lasciar correre come se si trattasse di un divertente fenomeno di costume.
Aggiungiamoci anche che tutti coloro che, come me, si occupano da un po’ di questi argomenti, sono persino, con somma sfacciataggine, arroganza e senso d’impunità, oggetto di minacce: non si contano nemmeno più le mail ed i messaggi in cui ti si preannuncia che “avrà presto notizie dal mio avvocato/cancelli l’articolo se no la denuncio/l’ho già denunciata”.
Ecco, forse sarebbe ora che qualche avvocato, avvocato vero, e serio, non gli Azzeccagarbugli delle mille Onlus, si muovesse e la facesse, una bella causa collettiva contro tutta questa gente: io sono certa che ad aprire una raccolta firme non avrebbe difficoltà a trovare adesioni.
È quello che mi chiedevo. Tutte queste raccolte firma o class action contro la dittatura sanitaria e poi? Quello che si dovrebbe fare è un po’ di sana messa in pratica delle nostre leggi. Il web ha dato spazio anche a chi crede che non ci siano ripercussioni a quello che si scrive, e no. È ora che la magistratura intervenga.
Forse esiste piu gente che firma class action contro la fantomatica dittatura sanitaria piuttosto che contro questa dilagante disinformazione?
Probabilmente perché nessuno ha ancora pensato di fare seriamente una classe action contro la disinformazione: credo che, se qualcuno lo facesse, raccoglierebbe molte più firme di tutti questi “signori”.