Cara Catherine,
premetto che non è che tu mi sia mai stata granchè simpatica. Non per altro eh, perchè oggettivamente mica potevo dire di conoscerti: però a me sta grande attrice non sei mai parsa, mi sembra d’averti sempre vista con la stessa espressione sul volto, qualunque fosse la situazione. E quindi per principio quelli che mi pare godano di successo immeritato stanno un po’ sulle palle. Va bene assurgere ad icona di qualsivoglia cosa, ma quando è troppo è troppo…
Ho il sospetto un po’ conti il fatto che sei francese: cioè, capisci, basta che una dica “je suis” con l’accento giusto, e parte della critica va subito in visibilio. Ma detto ciò, che conta e non conta… Parliamone un attimo, Catherine…
Ora, io non so cosa sia accaduto a te nella vita, che genere di uomini tu abbia incontrato, per cadere in uno stato tale di confusione, ma c’è una bella differenza fra uno che ci prova in maniera “maldestra” ed uno che, siccome è portatore sano di verga, si crede in diritto di poter fare quello che gli pare ed anzi bisognerebbe essergli grate dell’attenzione che ci lascia cadere dall’alto del suo trono ormonale.
Io, per dire, se un amico che ritengo tale (ma davvero tale) un giorno si sveglia e mi mette una mano sul culo, non lo vado a denunciare: considero piuttosto l’ipotesi che forse manco mi sono accorta d’interessargli e, toh, magari mi metto anche in discussione e mi chiedo se forse pure lui piace a me, in fondo in fondo. E non si può certo dire che una mano sul culo di una amica non sia una manovra “maldestra”, Catherine, ne convieni?
Però uno che invece, mai visto e sentito prima, se non per ragioni professionali, mi telefona, e mentre stiamo discutendo sulla paga oraria più consona alle mie mansioni, inizia a scartavetrarsi il membro emettendo suoni gutturali, oppure in sede d’ufficio all’improvviso mi sbatte di faccia contro un muro per farmi testare sull’osso sacro la solidità del suo interesse per me, non è “maldestro”: è un demente. Nella migliore delle ipotesi.
Nella peggiore è uno che della vita non ha capito un cazzo (e scusami per il termine maldestro, ma sono certa comprenderai): uno che proprio va preso per mano ed istruito sulle più elementari norme di civiltà e convivenza fra esseri umani.
Anzi guarda Catherine, sono pronta a giurare che pure se io fossi un uomo, la penserei così: da uomo mi darebbe piuttosto fastidio che i miei approcci fossero messi alla stessa stregua di quelli di un qualunque australopiteco della savana, ed eviterei come la peste le donne come te, che non distinguono un “maldestro” da un troglodita cerebroleso. Perchè insomma, se una non conosce la differenza fra ste due cose, mica c’è tanto da fidarsi, diciamocelo…
Ti dò atto, mia piccola Ketty, che certo femminismo ha un po’ esagerato, con “il corpo è mio e lo gestisco io” e lo sporco maschio sciovinista, e e quindi viene piuttosto spontaneo invitare alla cautela ed il buon senso. Però vedi, così no: così sei offensiva. Così sei più maschilista dei maschilisti. Perchè non siamo idiote: siamo ancora in grado di distinguere fra un imbranato che fa pure tenerezza, ed uno che merita solo schiaffi in faccia e pubblico ludibrio. Fra uno sguardo d’ammirazione ed uno di arrogante invadenza. Insomma, la scopa nel culo non ce l’abbiamo, per dirla alla francese. Copuliamo pure in allegria, non necessariamente col partner fisso o ufficiale. A volte veniamo persino, se quel giorno ci dice bene.
Ed a sto punto, non ti offendere eh, Catherine, tanto siamo tra noi… un dubbio mi sorge: ma non è che hai raggiunto quella soglia d’età in cui non ti si fila più nessuno (o non certo più come prima) e allora c’hai nostalgia e pure un filo di Alzheimer e quindi ora ti starebbe bene pure uno che ti ficca una mano nelle mutande senza chiedere permesso e così non ti sei resa conto della immane idiozia che hai detto?
Applausi!
Grazie. lusingata.